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Camorra, fibrillazioni anche a Barra: segnalata “stesa"

Camorra, fibrillazioni anche a Barra: segnalata “stesa"

NAPOLI. Non bastavano Ponticelli e Pianura a rovinare l’estate delle forze dell’ordine e della magistratura per la guerra tra clan. Anche a Barra si registrano segnali d’allarme che gli investigatori non sottovalutano, anche se nel quartiere orientale almeno per il momento nulla lascia pensare a contrasti in seno alla criminalità organizzata, quantomeno gravi. Comunque la polizia sta indagando su una “stesa” segnalata dagli abitanti della zona l’altra notte in via Luigi Martucci.

Non sono stati trovati bossoli né fori di proiettile, ma il numero elevato di chiamate al 113 e al 112 farebbe pensare che qualcosa sia successo. D’altro canto basta utilizzare pistole a tamburo o a salve per lanciare ugualmente il segnale a chi deve riceverlo e contemporaneamente non lasciare tracce. Ecco perché gli accertamenti sono partiti subito e da alcune testimonianze raccolte, sia pur vaghe e frammentarie sarebbero emersi indizi nella direzione di un’intimidazione di stampo camorristico.

Sempre a Barra, motivo per cui gli investigatori sono in stato d’allerta, sono accaduti due episodi maturati in ambiti criminali. Il 14 luglio scorso un 18enne è stato centrato a una piede da una pallottola vagante durante una “stesa” in corso Sirena a Barra, fortino storico del clan Aprea. Lo ha raccontato Alessandro Soria, incensurato del quartiere che secondo gli investigatori della polizia avrebbe amicizie in quegli ambienti senza essere un affiliato.

Era l’una circa quand’è scattato l’allarme e il giovane con mezzi propri ha raggiunto l’Ospedale del Mare. La sua versione fino a prova contraria deve essere ritenuta veritiera, ma le indagini battono anche la pista di “uno sgarro” della vittima punito con una pistolettata al piede sinistro. Guarirà in 30 giorni. Alessandro Soria ha riferito che si trovava in corso Sirena quando ha incrociato 6 uomini su 3 scooter, i cui passeggeri sparavano a raffica in aria e in più direzioni.

Cosicché uno dei proiettili l’avrebbe ferito e sarebbe caduto mentre i malviventi si allontanavano dalla zona. Bossoli sul luogo indicato non ce ne erano mentre sono stati trovati in via Bisignano, sempre a Barra. Incongruenza che può spiegarsi soltanto, se il ferito ha detto la verità, con il forte stato di choc per il pericolo scampato. A fine marzo invece è stato ferito in casa un 60enne conosciuto dalle forze dell’ordine ma senza legami organici con clan di camorra.

Gaetano Cervone, imparentato con i componenti del gruppo legati agli Aprea e cugino omonimo del collaboratore di giustizia soprannominato “Bibì”, è andato ad aprire senza sospettare nulla. Così, si è trovato di fronte a 2 giovani con il volto coperto da calzamaglie, uno dei quali impugnava un’arma da fuoco. Non ha avuto il tempo di richiudere la porta perché il pistolero ha subito sparato, centrando la vittima alle gambe con 3 proiettili.

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