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Turismo congressuale a Napoli, si guarda al futuro

Turismo congressuale a Napoli, si guarda al futuro

NAPOLI. Nonostante le criticità dovute alla microcriminalità, all’inadeguatezza dei servizi e al caro-tutto, Napoli fa il boom di turisti con ulteriori margini di miglioramento. Soprattutto nei segmenti business e leisure che ottengono il migliore risultato degli ultimi sette anni. A dichiararlo Margherita Chiaramonte, neopresidente del Convention Bureau di Napoli (network di operatori privati che rappresentano l’eccellenza dell’industria congressuale), nonché direttrice Sviluppo rete di Gesac. «Oggi la città è una metà turistica importante, ma ha ancora grandi margini di miglioramento. Il turismo leisure mostra costanti indici di crescita, anche il turismo business è ripartito, soprattutto nell’ultimo trimestre. Nel secondo trimestre dell’anno la città ha rilevato un incremento dell’8% tra eventi e congressi, rispetto al primo trimestre, del +18% prima della pandemia e del +143% rispetto al semi-lockdown. Si tratta di un trend positivo legato proprio agli eventi, soprattutto nel settore medico e pharma (33%) e all’incentive che si attestano al secondo posto (13%)».

Stazione Marittima, Città della Scienza, Pietrarsa, Mostra d’Oltremare: risorse importanti per il turismo congressuale in città. Che cosa però non funziona? 

«Proprio per questo stiamo lavorando per metterle tutte in rete. Stazione Marittima e Museo di Pietrarsa sono già associati al Cbn, mentre stiamo sviluppando collaborazioni con la Federico II e Città della Scienza. Ovviamente possiamo contare anche sulle sedi congressuali dei principali alberghi cittadini. Discorso a parte va fatto per la Mostra d’Oltremare che è una struttura cardine per il nostro settore e riveste perfettamente il ruolo di asse trainante anche grazie ai grandi spazi che ha a disposizione».

Cosa possono portare alla città eventi come il torneo Atp di tennis previsto ad ottobre, ma anche concerti o mostre internazionali?

«La candidatura di Napoli per eventi sportivi di livello internazionale è determinante per aumentare la visibilità della città. Stesso discorso vale per concerti o mostre. Attirano turisti, ma sono anche un importante vetrina per mostrare la capacità organizzativa locale. A tal proposito, anche grazie al lavoro del Cbn che ha facilitato l’incontro fra Enit e Regione Campania per l’organizzazione, a novembre si svolgerà “ItalyatHand Campania 2022”, evento che riunirà in città il meglio dell’industria nazionale degli eventi con oltre 50 buyers provenienti da tutto il mondo».

Oggi, però, il tessuto urbano non è per niente organizzato.

«Le istituzioni stanno iniziando a porre attenzione al settore per trasformare Napoli in una destinazione turistica appetibile e duratura. In proposito, registriamo un’accelerazione degli interventi infrastrutturali per migliorare mobilità e accoglienza che sono le principali debolezze. Tutti elementi fondamentali per il buon esito di qualsivoglia candidatura e per renderla una destinazione sempre più organizzata ed affidabile».

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