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Imprenditori napoletani: «Serviva responsabilità, voto in questo momento è dannoso»

Imprenditori napoletani: «Serviva responsabilità, voto in questo momento è dannoso»

NAPOLI. Ci voleva anche la campagna elettorale ad arroventare la vacanza al mare. Ad una settimana dallo scioglimento delle Camere, sotto l’ombrellone sono però ancora poco chiare se le questioni che stanno a cuore gli italiani, dalle emergenze per contrastare la pandemia alle misure contro la speculazione dei prezzi delle materie prime e al caro bollette saranno appaltate al governo in carica per il disbrigo degli affari correnti o al prossimo. Una cosa è certa: la crisi economica e sociale che attanaglia il Paese non consente pause nelle misure per contrastare gli effetti dell’emergenza, come ha sottolineato il Capo dello Stato. Nel frattempo, restano irrisolti i principali nodi dell’azione amministrativa del governo Draghi.

«La mala politica ha mandato a casa l’italiano più rispettato al mondo nel periodo più acuto delle emergenze», commenta Roberta Narici, insegnante prevalente, che sottolinea: «Dal contrasto alla pandemia, con il rischio di riportate la dad nella scuola all’inflazione, Mattarella ha richiamato le forze politiche a mettere in agenda gli adempimenti necessari che rischiano di rimanere nel limbo dopo la sciagurata scelta di far cadere la legislatura. Ma lo farà la politica, o continuerà il diktat dei partiti uno contro l’altro?».

Se lo chiede anche Giuseppe Marzio, imprenditore nel comparto della ristorazione, Gran Bar Franco: «Ci aspettiamo che il prossimo governo prosegua nell’azione di contrasto alle emergenze. Credo che la sollecitazione di Mattarella al governo in carica a non andare in pausa è come se avesse voluto una certa continuità con il prossimo esecutivo almeno su quei provvedimenti urgenti per chi sta peggio».

Alle misure per le famiglie e le imprese guarda anche Alessandro Marinella (E.Marinella): «Spread risalito alle stelle, l’euro calato nei confronti del dollaro, tassi d’interesse proibitivi, debito impressionante: è l’italianità che sta perdendo valore a livello mondiale. Ci attendiamo pertanto un esecutivo autorevole, credibile, che conti in Europa. Nel bene e nel male occorre tuttavia quella serenità della politica che è venuta a mancare negli ultimi mesi».

«Meno tasse, meno burocrazia, più sicurezza. E, soprattutto più visione del futuro»: queste le aspettative di Salvatore Lauro, armatore, che sottolinea ancora quello sforzo da tutte le controparti istituzionali per tornare a lavorare sui temi concreti, per garantire sviluppo e occupazione, per guardare al mare come punto di riferimento al centro del Mediterraneo».

Pragmatismo e concretezza. Questo invece si aspetta dall’esecutivo che verrà Luigi Giamundo, presidente Sezione Moda dell’Unione industriali Napoli. «Draghi ha affrontato i problemi con estrema praticità, non ispirati da concetti ideologici. La politica ne prenda atto, le misure dei precedenti governi è stata contrassegnata per buona parte da presunti cantori ideologici che ne hanno minato l’efficienza».

Infine, Alessandro di Ruocco, numero uno Giovani imprenditori di Unindustria Napoli: «Contavamo su una differente risoluzione della crisi per portare a termine tutte le riforme che servono al Paese, anche in ottica Pnrr. La politica dovrà trovare adesso e nei prossimi mesi una soluzione adeguata a gestire una congiuntura economica che tra inflazione, rallentamento e tensioni geopolitiche si presenta quantomeno delicata»

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