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Agguato al vicino dopo la lite, Giovanni Bianco si costituisce

Agguato al vicino dopo la lite, Giovanni Bianco si costituisce

Il 38enne che ha sparato al "rivale" Cristian Vitiello si presenta in commissariato a Posillipo, ma torna libero con una denuncia

NAPOLI. Sapeva di essere braccato dalle forze dell’ordine e che la sua fuga avrebbe in ogni caso avuto le ore contate. Giovanni Bianco, il 38enne accusato di aver fatto fuoco in via Tito Livio 16 contro il vicino Cristian Vitiello, ieri pomeriggio ha così deciso di giocare d’anticipo. Resosi conto che i poliziotti del commissariato Posillipo (dirigente Angelo La Manna) l’avrebbero comunque stanato di lì a breve, si è presentato negli uffici di via Alessandro Manzoni, dove, accompagnato dal proprio avvocato di fiducia, è stato a lungo interrogato. In attesa che venga formulata l’accusa a suo carico, il 38enne per il momento è riuscito a cavarsela con una denuncia a piede libero. La ricostruzione dell’assurda vicenda è ancora al vaglio degli inquirenti e degli investigatori del commissariato Posillipo che, raccolta la testimonianza del 51enne Vitiello, già venerdì si sono immediatamente lanciati alla ricerca del pistolero, il 38enne Bianco, che però è inizialmente riuscito a far perdere le proprie tracce. Quando alla vittima del raid, medicato al vicino pronto soccorso, Cristian Vitiello è stato dimesso dopo poche ore con una prognosi di dieci giorni e una piccola medicazione: qualcuno direbbe che non era ancora arrivata la sua ora. Stando infatti a quanto riferito dal 51enne, la sparatoria poteva davvero tramutarsi in un delitto a sangue freddo. L’aggressione si sarebbe sviluppata in due fasi. Tutto è iniziato intorno alle 23,30 di giovedì quando il 21enne figlio della compagna di Vitiello è sceso con i due cani di famiglia nel cortile dello stabile, incrociando un altro residente nel palazzo, il 38enne, con il quale è scoppiata una discussione proprio a causa dei cani. Tra i due sono volate parole grosse, ma dopo qualche minuto l’alterco è rientrato. La resa dei conti era però dietro l’angolo e si è materializzata intorno all’una, quando Vitiello si apprestava a rincasare. Il 51enne e il parente acquisito si incrociano infatti davanti al portone dello stabile e la lite riprende, stavolta con toni ancora più accesi e violenti. Dalle parole ai fatti il passo sarà assai breve: il 38enne, stando a quanto riferito dalla vittime agli agenti, estrae la pistola che aveva portato con sé e senza profferire parola esplode almeno due colpi all’indirizzo del rivale: uno dei proiettili sfiora la testa di Vitiello, ma per fortuna non in maniera letale, finendo così per oltrepassare il portone dell’edificio e andandosi a conficcare all’interno dell’androne. A quel punto l’aspirante sicario si dilegua, mentre Vitiello chiede aiuto alla polizia. Quello del 38enne Giovanni Bianco era tra l’altro un volto già piuttosto noto agli archivi degli uomini in divisa: si tratta infatti di un uomo con numerosi precedenti di polizia alle spalle. Da qualche anno Bianco aveva però provato a mettere la testa a posto, dedicandosi con successo al commercio di cannabis legale: attività che svolge tramite alcuni noti negozi dislocati in diverse zone della città. L’aggressione di cui si è reso protagonista giovedì notte in via Tito Livio 16 potrebbe però costargli molto caro.

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