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Morto dopo scontro tra scooter, indagato l'altro motociclista

Morto dopo scontro tra scooter, indagato l'altro motociclista

A morire nello scontro frontale il 24 enne  Antonio Di Guido. La famiglia della vittima si è affidata all’avvocato Angelo Melone

Indagato,  con l'accusa di omicidio stradale  e detenzione e porto abusivo di armi, V.S. il conducente dello scooter (un beverly di colore scuro), che nella serata di venerdì, poco dopo le 20, si è scontrato  frontalmente con lo scooter guidato del 24 enne  Antonio Di Guido (nella foto), deceduto 48 ore dopo (ovvero all'alba di domenica), nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Cardarelli di Napoli,  dopo aver subito almeno un paio interventi chirurgici, che non sono serviti a salvargli la vita. Stamani il pm  Roberta Simeone, conferirà l'incarico al medico legale che dovrà eseguire l'autopsia sulla salma del 24 enne. A difendere gli interessi giudiziari dei familiari della vittima, sarà l'avvocato Angelo Melone, titolare della società  di consulenza   “Angelo Melone International Consulting”, una tra le prime società di consulenza italiane in lobbying e legal affairs, che opera da oltre dieci anni nel campo della responsabilità civile e della  malasanità,  specializzata tra l'altro, nella gestione di pratiche di risarcimento per macro lesioni e mortali derivanti da sinistri stradali o sul lavoro. Scontato che per avere un quadro chiaro della situazione, vi è necessità di attendere  il deposito della perizia del medico legale incaricato dalla Procura. Naturalmente  l'avvocato Melone, su incarico dei familiari, provvederà a nominare il medico  legale di parte. Ma proviamo a ricostruire la drammatica vicenda che ha sconvolto non solo i parenti e congiunti della vittima,  ma anche la vita e la famiglia del conducente dell'altro scooter coinvolto nel mortale frontale.  A  tentare di ricostruire l'accaduto, nonostante l'incubo che  stanno vivendo oramai da quasi una settimana, sono i genitori di Antonio, ovvero Lello e la mamma Raffaella.  Tutto inizia venerdì poco dopo le 20. Raffaella, secondo il suo racconto,  porta a casa un gratta e vinci che il figlio Antonio gli aveva chiesto di acquistare rientrando a casa. Quel biglietto risulta vincente. Antonio contento di aver vinto 10 euro, con le pantofole ai piedi, decide di andare ad incassarlo. Esce da casa e non vi rientrerà più. Ad attirare l'attenzione dei suoi familiari che erano in casa, è un  devastante rumore scaturito dall'impatto tra i due scooter.  Il padre sceso in strada si trova dinanzi al corpo insanguinato del figlio a terra. L’uomo capisce subito che la situazione è drammatica.  L'attesa dell'autoambulanza dura almeno 40 minuti, un eternità. Infine Antonio, che presenta ferite multiple  sul corpo, viene trasferito al Cardarelli in codice rosso. Il padre che tenta di salire a bordo dell'autoambulanza è costretto a seguire l'autoambulanza con la sua autovettura. L’attesa dura tutta la notte, tra bollettini sanitari frammentari, poi all’alba di domenica la chiamata che Antonio non c'è la fatta,  tra la disperazione dei suoi familiari, che avevano pregato e sperato in un miracolo che non c'è stato.

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