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17 Agosto 2022 - 17:31
NAPOLI. Ferragosto a Napoli per chi doveva lavorare, per chi il lavoro lo doveva cercare e per chi di lavoro aiuta gli altri. Un variegato panorama che in città, il 15 agosto, è stato riassunto in pochi ma nevralgici punti.
SOLIDARIETÀ. Il primo riguarda coloro che per lavoro aiutano i meno fortunati e che si sono presi l’impegno di mantenere le mense aperte anche in una giornata, per antonomasia, festiva. A Napoli i volontari hanno animato le mense diocesane, da quella del Carmine a quella nel cuore della Sanità. Tutte hanno lavorato senza sosta e la macchina degli aiuti è partita proprio nei giorni in cui la città si è svuotata. Operativo anche il “Binario della solidarietà” il centro per i senza dimora, a ridosso della stazione centrale, dove spesso, la sera, arriva a sostegno anche l'arcivescovo Mimmo Battaglia. Non si è fermata neanche la “Comunità delle genti” che si occupa di accogliere le persone sole. Quest'anno ai volontari si sono aggiunti anche gli scout che hanno scelto di vivere l'esperienza estiva di nelle mense estive, gestite dalla Caritas, coordinata da suor Marisa Pitrella, prima donna a dirigere la Caritas diocesana. «Fare rete per poter aiutare tutte le solitudini» ha detto la direttrice.
DISOCCUPATI. Chi invece il lavoro non lo ha si è trasformato in bagnante abusivo. Sedie a sdraio, asciugamani e materassini per un lido balneare improvvisato a beneficio di chi anche a Ferragosto «la testa per andare al mare non ce l'ha e deve fare i conti con guerra, carovita, disoccupazione e precarietà». È stata la protesta inscenata dai disoccupati organizzati napoletani “Movimento di lotta Disoccupati 7 novembre” in viale Marconi. Diverse decine di persone si sono date appuntamento simulando un lido balneare in strada. Al centro della protesta la normativa sul reddito di cittadinanza.
WHIRLPOOL. E per chi il lavoro lo ha perso. Terzo Ferragosto di presidio in fabbrica per i lavoratori della ex Whirlpool di Napoli. «La nostra vertenza - hanno detto gli operai di via Argine - non conosce riposo, non ha momenti reali da poter vivere serenamente e spesso quelli che per tutti sono giorni da vivere con le famiglie e i propri cari, sono vissuti portando dentro di sé le preoccupazioni per il futuro che risulta ancora incerto. In una continua alternanza di presidio, anche in questi giorni - aggiungono gli operai - la fabbrica non rimane mai sola ed ha sempre viva quella scintilla che i lavoratori alimentano ogni giorno, tutti i giorni, perché li in quell'area torni presto il sereno, torni la gioia di poter ritornare a lavorarci e condividere i momenti di felicità e serenità vissuti con i propri cari. La vertenza - hanno concluso - non va in vacanza».
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