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Impianti sportivi, stop interesse dopo le Universiadi

Impianti sportivi, stop interesse dopo le Universiadi

NAPOLI. Pochi giorni fa il crollo, il secondo in tre anni, nella piscina Bulgarelli ex Rari Nantes a Poggioreale. Un crollo che qualcuno aveva definito “annunciato” a mezzo social come l’ex consigliere della IV Municipalità Carmine Meloro che proprio dalle colonne del Roma aveva tuonato contro l’attuale amministrazione guidata dall’ex rettore della Federico II Gaetano Manfredi: «Dopo anni di abbandono e segnalazioni crolla la copertura in cemento e legno di una delle piscine più importanti della città, la Bulgarelli – un crollo annunciato dai comitati di quartiere cittadini mai ascoltati, noi come Alternativa per l’Italia denunciamo uno stato di precarietà e di false promesse fatte da ogni latitudine, vogliamo che la politica risponda attivamente» queste le parole dell’ex consigliera della Municipalità interessata dal crollo.

Anche Enrico Cella, consigliere della medesima municipalità e presidente della commissione patrimonio della stessa non ha nascosto la sua amarezza, affermando che «la piscina rappresentava una delle poche strutture sportive della municipalità. Nell’ultimo consiglio municipale si è finalmente stabilito che a breve inizieranno i lavori di messa in sicurezza per il campetto da calcio e poi si darà il via ad un bando. La cosa a dir poco vergognosa è che nell’ultimo bilancio approvato dell’era Manfredi non vi è un euro da mettere per queste strutture».

«Ci sono troppi impianti sportivi chiusi e troppi altri che esigono ormai interventi di manutenzione straordinaria. Senza indugiare oltre, occorre recuperare il tempo perso e il ritardo accumulato. Ma servono risorse economiche straordinarie che devono essere trovate nell'ambito della programmazione del Pnrr, con il massimo della determinazione. È indispensabile però anche un cambio di rotta e una diversa considerazione della funzione che le strutture sportive di quartiere assolvono dal punto di vista sociale. L'amministrazione comunale deve definire procedure semplificate e modalità per coinvolgere le associazioni dilettantistiche, le federazioni sportive e il variegato mondo del Terzo Settore», queste le parole di Sergio D’Angelo, consigliere comunale di maggioranza per la lista Napoli Solidale e membro della commissione comunale relativa allo sport e alle pari opportunità.

Ma qual è quindi lo stato attuale delle strutture adibite al nuoto, come le piscine, nella città di Napoli? Lo abbiamo chiesto a Paolo Trapanese, già campione olimpionico nel 1988 e attualmente alla guida della Federazione Nuoto, il quale fa il punto della situazione rispetto alle strutture cittadine: «Noi abbiamo oggi un potenziale strutturale di piscine dimostrato dalle Universiadi, si tratta di un potenziale di valore mondiale, abbiamo attraverso le Universiadi con uno straordinario successo che è stato di tutta la città, dopo quell’occasione però si è un po’ fermato tutto compresa la gestione di questi impianti. Il Comune aveva ipotizzato di creare un coordinamento insieme alla federazione nuoto, questa sarebbe stata un’ipotesi futura di grande valore, se dovesse essere realizzata porterà Napoli a livelli altissimi, anche perché questa “co-gestione” con il Comune renderebbe la federazione nuoto un consulente privilegiato per Palazzo San Giacomo, garantendo un uso degli impianti più che virtuoso, anche in accordo coi principali club cittadini». Riguardo al rapporto con l’amministrazione guidata dall’ex rettore, Trapanese è tranquillo: «Con Palazzo San Giacomo c’è un ottimo rapporto, il sindaco Manfredi insieme a tutti i suoi assessori ha mostrato una grande attenzione e un grande interesse per gli aspetti legati alle piscine e alle strutture per il nuoto presenti in città».

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