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25 Agosto 2022 - 18:14
NAPOLI. Da viale “di Augusto”, arteria principale e nodale del quartiere Fuorigrotta, a quello del tramonto. Inglorioso. Storia di ordinario degrado urbano, di un declino e di un abbandono indicibili, con incivili e barbari che fanno il resto in termini di scempio ambientale. Una vergogna, senza se e senza ma, con i pedoni costretti a passeggiare in una giungla di erbacce incolte e marciapiedi pieni di buche.
Gli spazi dei filari delle caratteristiche palme nane, oramai abbattute perché ammalorate per il cosiddetto “punteruolo rosso”, o addirittura rubate da chi deve adornare il giardino di casa, sono diventati ricettacolo di immondizia e sporcizia, passerella per topi e insetti vari. I ceppi sono lì, lasciati a marcire.
Anche i cartelli : “Questa aiuola è stata adottata da o dagli…, se la rispetti…”, restano un quasi lontano ricordo, grazie ai selvaggi di turno. Nemmeno la cura del verde, all’insegna dei “fai da te” ha retto. Promesse di ripiantumazione e rialberazione delle aree a verde desertiche, nell’agenda dei lavori del Comune da “entro quest’anno”, un progetto esecutivo concordato pure con la Soprintendenza, in attesa solo che “si quaglino”, che si passi a fatti e soluzioni.
«Dopo due anni di pandemia conclamata, davvero drammatici, con la stagione estiva la situazione è peggiorata, le erbacce sono sempre più alte, la sporcizia si annida ad ogni angolo del viale e dintorni, l’incuria la fa da padrona. Quanto si dovrà attendere ancora, prima di vedere le nuove alberature, la pulizia dei siti e più sicurezza in senso lato?», denunciano in coro e senza mezzi termini, residenti, commercianti e cittadini comuni, che hanno davvero a cuore le buone sorti della zona e, quindi, della città. «I giardinieri e gli operatori ecologici, a viale Augusto e strade vicine, non li vediamo mai o almeno così sembra», ribatte il titolare di un negozio di parrucchiere.
Anche le condizioni in cui versa piazza Italia, sono semplicemente pietose. La vasca è a secco e disseminata di rifiuti, le panchine e i muretti segnati da scritte oscene, i giardinetti incolti e trasformati in pattumiere a cielo aperto. Lo stesso dicasi per l’area antistante alla chiesa di San Vitale e a quella di piazzale Tecchio, le cui panchine, monnezza a parte, sono divenute…brandine di riposo per clochard e malintenzionati, oltre che “riparo” per spacciatori.
I tavolini di bar e caffetterie del posto, vengono assaliti costantemente da piccioni famelici, che lasciano poi come “ricordo” escrementi tutt’intorno. L’esterno delle fermate della metro, è stato da tempo trasformato in bersaglio per atti di vandalismo gratuito. La metro linea 6 di Fuorigrotta, attivata nel 2000 e subito richiusa per una decina d’anni, data l’utenza considerata bassissima, pare non dare ancora segni di ripresa di esercizio.
«La situazione generale è veramente impossibile, insostenibile, è sfuggita di mano, un arredo urbano che attende tuttora interventi di ordinaria riqualificazione, mancano i dovuti controlli anche in termini di videosorveglianza che, invece, andrebbe estesa ed articolata nei punti più vulnerabili e a rischio», sottolineano Angela Guida e Lucio De Rosa, condomini di un parco. Insomma la strada, in termini di recupero, valorizzazione e sviluppo sostenibile, dell’intero quartiere Flegreo, è e resta al momento tutta in salita. Purtroppo.
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