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Agguato a Pianura, ultimo atto della guerra tra clan

Agguato a Pianura, ultimo atto della guerra tra clan

NAPOLI. Antonio “o’ biscotto” stava tornando a casa, nella strada delle “stese”, quando sono entrati in azione i 2 malviventi che l’avevano preso di mira. Il 19enne forse pensava a come avrebbe festeggiato il suo compleanno oggi e si è accorto all’ultimo momento dello scooter. Ma nonostante ciò con un balzo felino è riuscito a evitare guai peggiori: dei 4 colpi esplosi infatti, soltanto 2 lo hanno centrato, a una gamba e al polpaccio.

Tant’è vero che ha raggiunto l’ospedale San Paolo accompagnato dal padre, senza ambulanza. Poi già in nottata è tornato alla sua abitazione, in via Torricelli a Pianura. Mancavano pochi minuti alla mezzanotte di mercoledì quando è andato in scena l’ultimo atto del tremendo scontro tra i Carillo-Perfetto e gli Esposito-Calone-Marsicano. Proprio con questi ultimi sarebbe in contatto Antonio Gaetano, anche se gli stessi investigatori della polizia parlano di “vicinanza” e non di “affiliazione”.

Amicizie di quartiere soprattutto, ma in questa fase della guerra in via Torricelli, quartiere generale del gruppo capeggiato dal ras Antonio Carillo, chiunque abbia contatti con i nemici o sia loro parente viene considerato egli stesso un nemico. È successo con la sparatoria contro l’appartamento di Giuseppe Cioffi, cugino di Emanuele Marsicano; l’altro ieri sera è toccato al neo 19enne subire l’intimidazione a colpi d’arma da fuoco.

Le indagini sul ferimento sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile della questura (coordinate dal vice dirigente Andrea Olivadese) con i colleghi del commissariato Pianura (vice questore Arturo De Leone). Investigatori esperti che conoscono bene il territorio e sanno delle amicizie di Antonio Gaetano negli ambienti dei Marsicano. Anche se non si può escludere che il movente possa essere un altro, avendo il giovane un precedente per droga, slegato dalla guerra in corso da quasi 2 anni tra gli eredi dei Pesce-Marfella e coloro che sono succeduti ai Mele, con base in via Comunale Napoli. Antonio Gaetano è stato centrato dai proiettili mentre si trovava da solo, a piedi, all’altezza del civico 330 di via Torricelli. Non è molto lontano da casa sua, cosicché il primo a soccorrerlo è stato il padre, Gennaro.

Lo ha caricato in macchina portandolo all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, dove i sanitari lo hanno medicato e dimesso con una prognosi di 30 giorni. Nel frattempo era scattato l’allarme e alla struttura sanitaria sono arrivati i poliziotti per interrogarlo. Il 19enne ha raccontato di non aver visto in faccia i due uomini sullo scooter, escludendo comunque l’ipotesi di una rapina, e di non avere idea sul movente dell’agguato. Di sicuro comunque, il pistolero non ha sparato per uccidrlo.

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