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Caro energia, è rivolta a Napoli

Caro energia, è rivolta a Napoli

NAPOLI. La polemica sul caro energia non si placa. E da Napoli arriva un nuovo invito alle istituzioni affinché si intervenga. Il presidente di Confcommercio Napoli, Carla della Corte, al termine del consiglio direttivo spiega che «sono mesi che sosteniamo che le criticità relative alla crisi energetica e dei rincari delle materie prime si sarebbero manifestate in autunno. La situazione è già ora gravissima con il rischio di chiusura per migliaia di imprese. Per questo motivo abbiamo lanciato un appello alla Regione, alla Camera di Commercio e al governo nazionale affinché di intervenga immediatamente e con urgenza» dice.

«Per questo abbiamo pensato di essere vicini alla nostra Comunità con una protesta trasparente indicando all’esterno delle nostre vetrine i costi sostenuti lo scorso anno e i rincari che stiamo subendo indicando il costo delle bollette del 2021 confrontate con quelle del 2022. Anche ad agosto stiamo lavorando per poter consentire alle nostre imprese di superare un momento difficile determinato da una crisi internazionale e dalla speculazione in atto sui mercati dell’energia» aggiunge.

Il tutto mente Confcommercio, Ancc-Coop, Ancd-Conad e Federdistribuzione chiedono al Governo e al Parlamento provvedimenti che al più presto portino a un incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 15 al 50 per cento; la proroga della rateizzazione delle bollette almeno fino a dicembre 2022 e l’incremento fino al 90 per cento della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le Pmi anche per i finanziamenti.

E anche i presidenti dell’Anci, Antonio Decaro, e dell’Upi, Michele De Pascale, tornano a premere per un intervento urgente che fermi il rincaro dei prezzi dell’energia: «È necessario uno stanziamento straordinario di almeno ulteriori 350 milioni di euro per compensare l’impennata delle nostre spese energetiche, altrimenti i sindaci saranno costretti a tagli dolorosi dei servizi pubblici a tutto danno dei cittadini, in vista di un autunno che già si prospetta molto difficile e preoccupante».

Il tutto mentre non si arresta la corsa all’inflazione: secondo l’Istat ad agosto l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,8 per cento su base mensile e dell’8,4 su base annua da +7,9 del mese precedente. Intanto, Piazza Affari soffre i dati negativi sull’inflazione in Italia e in Europa, con i prezzi che continuano ad aumentare, e la crisi energetica. A Milano, nell’ultima seduta del mese il Ftse Mib chiude perdendo l’1,22 per cento. In flessione Parigi (-1,37 per cento), Londra (-1,05), Francoforte (- 0,97), Madrid (-1,17).

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