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01 Settembre 2022 - 13:26
NAPOLI. «Ho partecipato anche all’agguato nei confronti di Aniello Siano, ma senza sparare. Io accompagnai Antonio De Martino e Flavio Salzano, ma a sparare fu Antonio De Martino. Siano era insieme a un’altra persona su una Panda bianca». Ecco l’ultima confessione di Rosario Rolletta “’o friariello” (nella foto), ex affiliato ai De Martino “XX” che ha contribuito alla ricostruzione del clamoroso agguato mortale alla donna boss Nunzia D’Amico, accusandosi di aver incendiato la macchina utilizzata dai 2 sicari. Un collaboratore prezioso per la Dda e la polizia, avendo vissuto in prima persona diversi scontri nel quartiere Ponticelli durante uno dei quali rimase ferito, decidendo di passare dalla parte dello Stato.
«Avevo ottimi rapporti con Antonio De Martino (della famiglia soprannominata “XX”, ndr) per conto del quale», ha messo a verbale Rosario Rolletta il 4 dicembre 2020, «commettevo estorsioni, azioni violente, droga e qualsiasi reato. Anche qualche sparatoria contro i gestori delle piazze di droga che non volevano pagare le quote. Io guidavo la macchina e a sparare era Antonio De Martino. Per esempio ho partecipato, senza sparare, all’agguato nei confronti di Aniello Siano. Io accompagnai Antonio De Martino e Flavio Salzano, ma a sparare fu Antonio De Martino. Siano era insieme a un’altra persona su una Panda bianca».
Il 3 aprile 2015 il 36enne originario di Somma Vesuviana, Aniello Siano, fu ferito da 2 colpi di pistola sparati nel corso di un agguato mentre era a bordo della sua auto a Ponticelli. L’uomo, con precedenti di polizia per armi, ricettazione e spaccio di stupefacenti, riferì agli investigatori che si trovava insieme a 2 amici (risultati anch’essi pregiudicati) quando era stato avvicinato in via Domenico Rea da una macchina da cui erano partiti i colpi di pistola contro di lui.
Trasportato all’ospedale Villa Betania, riportò ferite alla gamba sinistra guaribili in sette giorni. Disse di non aver riconosciuto chi aveva sparato né di ricordare colore e modello della vettura che lo aveva affiancato mentre guidava la Panda. Né quante persone vi fossero a bordo. Sul posto gli investigatori della polizia trovarono bossoli esplosi e riscontrarono la presenza dei fori nella portiera.
Già prima che si pentisse Rosario Rolletta era sospettato di aver partecipato all’omicidio di Nunziata D’Amico detta “’a passilona”, come ha raccontato agli inquirenti l’altro pentito degli ultimi anni, Salvatore Pomatico. Così “’o friariello” finì nel mirino per aver partecipato alle fasi finali dell’agguato alla donna boss del “Conocal”, sorella dei ras detenuti Antonio, Giuseppe e Giacomo “Fraulella”.
«Quello che so», sostenne Pomatico, «mi è stato riferito da Rosario Rolletta, il quale mi raccontò il fatto quando era agli arresti domiciliari. Una sera scese da me, abitando noi due nello stesso palazzo ma in piani diversi, e iniziò a vantarsi di aver partecipato alle fasi finali dell’omicidio dell’Annunziata D’Amico».
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