Cerca

In centinaia per lo straziante addio a Lavinia: «Resterai sempre nei nostri cuori, ciao Lalla»

In centinaia per lo straziante addio a Lavinia: «Resterai sempre nei nostri cuori, ciao Lalla»

Gremita la chiesa di San Vincenzo Pallotti. Il papà: «Ci hai dato il senso della vita. Lei era una bambina speciale»

NAPOLI. In centinaia, a partire dalle 11 di ieri mattina, hanno raggiunto la parrocchia di San Vincenzo Pallotti – detta dei Pallottini -  per partecipare ai funerali della piccola Lavinia Trematerra, la bambina rimasta uccisa da una statua che l’ha schiacciata nell’albergo dov’era in vacanza coi genitori in Germania. Tante persone sono arrivate da Napoli, da Roma, da Ponza dove è stato proclamato il lutto cittadino; amici, i familiari, le maestre della scuola Belforte erano riuniti nel dolore con papà Michele e mamma Valentina Irene. Prima che incominciasse il rito officiato dal parroco don Ludovico Barbangelo insieme al viceparroco e al cappellano della scuola Belforte, il silenzio in chiesa e sul sagrato era quasi irreale: nessuno osava parlare, lo sgomento per quanto avvenuto era troppo grande. Il dolore dei genitori della piccola Lavinia aveva raggiunto il culmine già una prima volta, quando si è dovuto dare il via all’iter burocratico per ricondurre la salma in Italia. Un processo estenutante accompagnato dall’assordante silenzio dei proprietari dell’albergo di Monaco di Baviera. Ha avuto tuttavia parole di saggezza e di amore papà Michele, nel saluto alla sua bimba. Sull’altare, accanto a sua moglie, ha ricordato Lavinia: «Sono certo che nessun genitore vorrebbe trovarsi al nostro posto. Abbiamo ricevuto da Lavinia immenso amore, il senso della vita ci è stato restituito da lei. Chi non l’ha conosciuta probabilmente si chiederà com’era nostra figlia. Era una bambina speciale – conclude il papà – portava allegria ovunque e la sua esistenza seppur breve ci ha regalato una gioia infinita. Amava così tanto gli arcobaleni che il giorno dopo la sua scomparsa ne ha dipinto uno in cielo per dirci che lei era lì». Parole che non nascondono un immenso dolore quelle dell’avvocato Trematerra, che vengono seguite da uno scrosciante applauso delle centinaia di persone giunte nella parrocchia. Presenti amici, familiari, le maestre della scuola Belforte che hanno portato uno striscione dove campeggiava la frase “Resterai per sempre nei nostri cuori, ciao Lalla”, utilizzando il soprannome dato a Lavinia dai suoi compagni di classe. «Una volta Lavinia mi disse che i suoi compagni non le credevano quando lei raccontava di essere una fata, ingenuamente io risposi che le fate non esistevano: quanto mi sbagliavo, Lavinia era ed è sicuramente la più bella delle fate. Sono certa adesso che il mio angelo custode ha i suoi capelli biondi ed il suo meraviglioso sorriso», ha raccontato una delle maestre della scuola Belforte. «Abbiamo vissuto insieme il momento della genitorialità, i nostri bimbi insieme hanno mosso i primi passi, la loro amicizia ci ha permesso di vivere insieme. Più li vedevamo crescere, più ci accorgevamo del fatto che in casa vostra vi era e c’è ancora solo ed unicamente amore, per questo porteremo sempre nel cuore la nostra Lavinia», le parole di un’amica di famiglia che ha deciso, nelle fasi finali della celebrazione, di condividere con il proprio dolore, le proprie suggestioni ed il proprio conforto per la famiglia rimasta vittima di questa tragedia. Ieri è stato il momento del dolore, ma arriverà anche il momento dei chiarimenti delle responsabilità: quella statua sarebbe dovuta essere ancorata al terreno tramite un sistema di fissaggi, invece vi era solo appoggiata. L’ambulanza che ha preso Lavinia in custodia è partita dopo oltre trenta minuti di attesa, qualcosa sarebbe potuto andare diversamente se i tempi fossero stati più brevi, se i soccorsi fossero stati più tempestivi? Domande che rimangono momentaneamente senza risposta ma che prima o poi cancelleranno i dubbi, dal momento che la famiglia della piccola si è rivolta ad un studio legale gestito da italiani in Germania che sta già seguendo la vicenda e ha intenzione di non lasciare nulla di intentato tanto che è già stata aperta un'inchiesta che dovrà chiarire le responsabilità e le negligenze di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza in quell'area. Si tratterà sicuramente di iter burocratico lungo, con ogni probabilità umanamente sfiancante ma senz’altro necessario per conoscere la verità. «Ho milioni di ricordi: la tua intraprendenza, amavi cantare ed inventare canzoni, amavi giocare ed è proprio giocando che ci sei stata strappata via. Porterò sempre con me il legame indissolubile che avevi con le tue cugine», ha detto la zia di Lavinia. «Mai avremmo potuto pensare che non ti avremmo vista crescere, ci prenderemo cura dei tuoi genitori, adesso sei sicuramente in un luogo meraviglioso ma non riesco tuttavia a darmi pace», ha concluso commuovendosi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori