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05 Settembre 2022 - 13:18
NAPOLI. Situazione fuori controllo. Archiviata la breve tregua estiva, i sicari di Malanapoli sono tornati a gettare scompiglio tra le strade della città. Teatro dell’ennesimo raid la centralissima piazza Trieste e Trento, non nuova tra l’altro a episodi del genere, dove la notte scorsa due uomini in sella a uno scooter hanno sparato incuranti delle decine di persone, tra cui anche alcuni bambini, ancora sedute ai tavolini del “Monidee Café”. Poteva essere una strage, ma per fortuna nessuno è rimasto coinvolto. Sulla vicenda si staglia però un giallo: il 49enne pregiudicato Saverio Cannola è stato ferito da un colpo di pistola alla gamba in circostanze tutte da capire.
L’uomo, interrogato dalla polizia, ha sostenuto di essere stato ferito da una pallottola vagante nella zona compresa tra il lungomare e piazza del Plebiscito. Gli investigatori che stanno lavorando al caso sospettano però che il 49enne potesse trovarsi proprio sul luogo della sparatoria avvenuta davanti il bar e a pochi passi dalla prefettura. È dunque sempre più allarme sicurezza nel pieno centro di Napoli, dove sabato notte, all’una e quaranta, l’ennesimo episodio: spari, panico tra i clienti del bar “Monidee”.
Il tutto in quello che viene definito uno dei salotti buoni della città, piazza Trieste e Trento. Le immagini riprese dall’impianto di videosorveglianza del locale raccontano una realtà che ormai si ripete con cadenza quotidiana. A fine luglio, neanche un mese fa, sempre in quella piazza un turista fu minacciato con una pistola alla tempia per la rapina di un orologio.
«È una cosa inaudita, a due passi dal palazzo reale e da piazza Plebiscito, immagini che testimoniano un clima da guerriglia urbana, con la criminalità che vive e opera a briglie sciolte. Erano state promesse telecamere di sorveglianza e presidi fissi delle forze dell’ordine, ma di queste cose non c’è nemmeno l’ombra oggi». «La misura è colma, la pazienza è finita. Abbiamo associati in zona, imprenditori volenterosi e capaci, che stanno pensando di trasferire le loro attività - spiega il presidente di Confesercenti Napoli e Campania, Vincenzo Schiavo - “Basta, non ce la facciamo più” è la frase che ci sentiamo dire più spesso in questo periodo. È questo ciò che vogliono le istituzioni cittadine? Far chiudere i negozi, i bar, i ristoranti degli imprenditori perbene? Com’è possibile che non si riesca a garantire la sicurezza nemmeno in un’area centralissima, a due passi dall’ufficio del massimo rappresentante dello Stato sul territorio? E i turisti? Chi ritornerebbe in una città dopo aver vissuto scene da film western come quelle di ieri notte?».
L’attenzione degli investigatori resta intanto concentrata sulla figura di Saverio Connola, volto già ben noto agli archivi delle forze dell’ordine: il suo ferimento è stato l’“effetto collaterale” di un regolamento di conti tra gruppi rivali o dietro c’è dell’altro? Il 49enne di via Nicotera ha sostenuto di essere del tutto estraneo alla vicenda, ma gli inquirenti temono che alla base del raid ci sia una ripresa delle ostilità tra i VerranoNocerino e i Valentinelli.
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