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Casavatore, colpi di pistola esplosi tra la gente

Casavatore, colpi di pistola esplosi tra la gente

CASAVATORE. La camorra torna a sparare: forse un avvertimento ai Ferone. Area a nord di Napoli di nuovo in mano ai clan. Dopo un periodo di calma apparente, i clan tornano a far sentire la loro presenza con stese e caroselli di uomini in moto verso le 22 anche nella vicina Arzano “gemellata” sembra, al clan Ferone di Casavatore. Secondo la prima ricostruzione investigativa fatta dagli agenti del commissariato di Afragola, verso le 21,30 in via San Pietro, un uomo a bordo di una Fiat Punto, si sarebbe sporto dal finestrino ed avrebbe esploso almeno sette colpi d’arma da fuoco in aria per poi dileguarsi e far perdere le proprie tracce.

La scena si sarebbe consumata in pochi minuti tra il fuggi-fuggi generale della gente a quell’ora ancora in strada. Allertati gli uomini della Polizia di Stato che subito giunti sul posto però, non avrebbero rinvenuto bossoli o fori di proiettile necessari per capire quale arma sia stata utilizzata. Appena pochi mesi fa, sempre a Casavatore, si erano registrati spari contro un cantiere edile. Anche in quel caso, la vicenda apparve subito come un segnale inequivocabile, anche il Comune di Casavatore era finito nella morsa dell’ala violenta degli Amato-Pagano. La sparatoria avvenne in via Libero Bovio, nei pressi di un cantiere edile nell’area dell’ex fabbrica dismessa Ramirez dove stanno sorgendo 90 appartamenti e tre ville. Anche in quel caso i colpi d’arma da fuoco vennero esplosi verosimilmente da soggetti a bordo di tre moto.

Sul posto, i militari dell’Arma rinvennero due bossoli. Per la vicenda di via San Pietro, invece, anche se gli investigatori non si sbilanciano, si potrebbe trattare di un atto intimidatorio di matrice camorristica contro qualche esponente del clan Ferone o un regolamento di conti interno. Proprio di Casavatore sono anche i gestori delle pompe funebri di Arzano da qualche settimana colpiti da interdittiva Antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli per condizionamenti camorristici. Casavatore da decenni sarebbe la base operativa del clan Ferone imparentato proprio con i Pagano e con simpatie verso i Monfregolo di Arzano.

Intanto, nella giornata di sabato verso le 22.30, anche ad Arzano ci sarebbe stato un carosello di uomini in moto in giro per la città per circa una mezz’ora. Insomma, il clima del terrore è tornato e la gente si sente sempre meno sicura rispetto alla scarsità dei controlli delle forze dell’ordine. Proprio per tal motivo, l’associazione Antimafia Antonino Caponnetto lo scorso 8 agosto aveva scritto al Prefetto Claudio Palomba e al ministero dell’Interno Lamorgese.

Stigmatizzando che nonostante i tavoli sull’ordine pubblico e sicurezza, che pure erano stati attivati, «sembrano essere improvvisamente passati in secondo piano nella graduatoria delle priorità, superati da emergenze che interessano soprattutto le grandi realtà urbane».

«Nell’ultimo mese, infatti, - scrive l’associazione- si registra Arzano sul territorio arzanese, così come denunciato da articoli di stampa, un crescendo di manifestazioni delinquenziali legate, in particolar modo, alla determinazione dei clan a riappropriarsi del territorio e far sentire la propria presenza attraverso azioni dimostrative commesse in pieno giorno e a volto scoperto. Mai come in questi momenti occorre che lo Stato non allenti la presa e faccia sentire la sua presenza in maniera massiccia per debellare una volta per tutte questo triste ed inquietante fenomeno. Non si può certo consentire alla criminalità di spadroneggiare sul territorio violando il sacrosanto diritto dei cittadini a muoversi, lavorare, vivere in sicurezza e tranquillità» conclude l’associazione antimafia.

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