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09 Settembre 2022 - 14:49
NAPOLI. La festa di Ognissanti e Natale senza fiori. È lo scenario ipotizzato da Vincenzo Malafronte, presidente del Consorzio produttori florovivaisti campani, che lancia l'allarme causato dal caro bollette. "Quest'anno - spiega - potremmo ritrovarci senza fiori freschi in occasione della festività di Ognissanti e le cose potrebbero andare ancora peggio a Natale. Tanti consorziati stanno ipotizzando di fermare la produzione: costerebbe troppo e saremmo costretti a portare sul mercato fiori con costi esorbitanti, e al danno dell'aumento dei costi di produzione si aggiungerebbe la beffa dell'invenduto".Ai forti aumenti delle materie prime, spiega, si aggiungono anche quelli dei costi dell'energia: "Solo nei mesi di luglio e agosto abbiamo già registrato un aumento del 100% dei costi in bolletta, percentuale destinata ancora a crescere nei prossimi mesi quando si intensificherà ancora di più l'utilizzo delle serre. Stimiamo che la produzione di fiori costerà ai floricoltori il 30% in più a causa dell'impennata dei costi, tanto che già oggi siamo costretti a produrre praticamente in perdita. Rischiamo un vero e proprio tsunami - sottolinea Malafronte - che spazzerebbe via produzioni, aziende e metterebbe a rischio, solo in Campania, oltre 20mila posti di lavoro. Ci aspettiamo dalle istituzioni e dalla politica risposte concrete e immediate per evitare un ulteriore indebolimento di un settore da sempre eccellenza nazionale. La scomparsa dei fiori italiani dai mercati rischia peraltro di favorire le importazioni da Paesi stranieri che nel 2021 hanno già fatto registrare un aumento del 20%", conclude il presidente del Consorzio produttori florovivaisti campani.
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