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Turista rapinata del Rolex, caccia alla gang degli Elia

Turista rapinata del Rolex, caccia alla gang degli Elia

NAPOLI. Una piaga quasi inestirpabile. Con la città sempre più intrappolata nelle maglie della microcriminalità, gli specialisti in rapine di orologi di lusso mettono a segno, in piena estate, l’ennesimo colpo grosso. Stavolta, però, le forze dell’ordine sono riuscite a chiudere il cerchio delle indagini e in manette è finito pochi giorni fa uno dei malavitosi più in vista della zona del Pallonetto: il 30enne Enzo Di Mauro, alias “Crauc”, fedelissimo del boss Ciro Elia “’o mucill”.

Raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, Di Mauro deve rispondere dell’assalto compiuto l’8 luglio scorso ai danni di una turista america, scippata del Rolex “Datejust” dal valore di quasi 9mila euro che quel giorno indossava al polso. All’appello mancano però ancora i due complici. La dinamica della feroce aggressione è stata ricostruita proprio grazie alla coraggiosa testimonianza della 53enne Rebecca, che quel pomeriggio, ancora dolorante, non ha esitato a rivolgersi alla polizia per denunciare l’accaduto.

Stando a quanto riferito dalla statunitense, poco dopo le tredici lei e il marito hanno lasciato l’hotel Vesuvio per raggiungere piazza del Plebiscito e da lì incamminarsi verso Monte di Dio: una passeggiata che però si rivelerà ben presto tutt’altro che piacevole. All’incrocio tra via della Solitaria e via Serapide è infatti scattato l’agguato del commando.

La donna, che in quel frangente è rimasta qualche passo indietro rispetto al consorte, viene braccata da dietro da due balordi giunti sulla scena in sella a uno scooter: uno di loro le afferra il polso e le strappa con violenza il prezioso orologio Rolex, per poi dileguarsi. Il marito della 53enne nel frattempo si scaglia contro il complice, ma anche quest’ultimo alla fine riesce a far perdere le proprie tracce.

Poco dopo la coppia di americani si presenta negli uffici di via Medina per sporgere denuncia. La polizia avvia subito le indagini e dopo pochi giorni chiede alla donna di effettuare un primo riconoscimento fotografico, al quale farà poi seguito anche il “confronto all’americana”: in entrambi i casi il riscontro sarà positivo. A questo punto la Procura, chiesta al gip l’emissione di un provvedimento cautelare, ottiene l’arresto del 30enne Enzo Di Mauro.

Nei giorni scorsi il Riesame ha anche confermato la permanenza in carcere di “Crauc”, ma la difesa di quest’ultimo, rappresentata dall’avvocato Dario Carmine Procentese, ritiene che la “partita” non sia ancora chiusa e di poter quindi dimostrare l’estraneità del proprio assistito rispetto alla vicenda. L’eventuale svolta passerà con tutta probabilità da una perizia antropometrica e dall’attenta valutazione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza. Il cerchio delle indagini sembra tra l’altro non essere ancora chiuso.

Dagli atti dell’inchiesta emerge infatti che all’assalto avrebbero preso parte almeno altre due persone, di cui al momento sembra però essersi persa ogni traccia. Il bottino, inoltre, non è mai stato recuperato: nessuna traccia era presente nell’abitazione di Enzo Di Mauro in via Santa Lucia.

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