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13 Settembre 2022 - 10:33
In manette Alessio Velotti: nello scooter nascondeva una calibro 38 carica. Il giovane pistolero, figlio di “Pippotto”, sarebbe in affari con i De Martino
È la prova indiretta che la tensione negli ambienti di malavita di Ponticelli non si è affatto allentata, nonostante la pausa estiva per agguati e stese. Ieri un arresto eccellente è stato compiuto dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli, che al termine di alcuni giorni di indagine sul territorio hanno sorpreso in flagranza di reato Alessio Velotti, 21enne ritenuto legato ai De Martino “Xx” , clan che dall’estate scorsa è in rotta di collisione con i De Micco e su un altro versante con i De Luca Bossa de lotto 0. Il giovane nascondeva nella sella dello scooter una pistola calibro 38 mentre in un lucernario dell’abitazione aveva le munizioni. Un kit presumibilmente di difesa secondo gli investigatori.
Alessio Velotti era tenuto d’occhio da alcuni giorni mentre si spostava in scooter, ma è stato arrestato nella zona in cui abita: il rione Incis, teatro in passato di esplosioni di bombe ma anche di arresti contro il clan capeggiato dai fratelli Antonio e Salvatore. Ieri mattina i poliziotti del commissariato Ponticelli (diretto dal vice Domenico Avallone) hanno messo a segno l’operazione effettuando un controllo presso l’abitazione del 21enne in via Hemingway. Hanno così scoperto, all’interno del vano portaoggetti dello scooter parcheggiato nello spazio esterno condominiale, una pistola revolver calibro 38 con 6 cartucce e matricola cancellata. Inoltre, a completare il quadro indiziario, poggiata sul marmo di un lucernario di pertinenza all’appartamento, c’era una scatola con entro altre 30 munizioni dello stesso tipo. Infine i poliziotti, dentro casa, hanno trovato e sequestrato 3 telecamere collegate ad un sistema DVR (impianto di videosorveglianza) che inquadravano il perimetro esterno della palazzina. Altro indizio che fa pensare a una preoccupazione per eventi pericolosi imminenti. Per tutto ciò Velotti, già noto alle forze dell’ordine per precedenti di polizia e per le amicizie negli ambienti degli “Xx”, sono scattate le manette per porto e detenzione di arma clandestina con relativo munizionamento.
Gli investigatori di Ponticelli, storicamente profondi conoscitori del territorio, monitoravano gli spostamenti di Alessio Velotti, uno dei pochi affiliati liberi a parte i vertici del gruppo, e sospettavano che non girasse disarmato ben sapendo di rischiare. La guerra con i De Micco è cominciata secondo gli esperti anticamorra di polizia e carabinieri poco dopo la scarcerazione di Francesco de Martino (padre di Antonio e Salvatore) ed è culminata nel clamoroso duplice omicidio del 21 luglio nel rione Fiat. Vittime Carlo Esposito, vicino agli “Xx”, e Antimo Imperatore, un operaio incensurato che si è trovato per lavoro nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un caso sostanzialmente risolto, anche se manca ancora il mandante: l’autore dell’agguato, Antonio Pipolo, reo confesso si è pentito subito dopo il duplice omicidio e ha fatto ritrovare anche l’arma con ha ucciso i due uomini.
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