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Schianto in moto, muore a Malaga il rampollo del clan

Schianto in moto, muore a Malaga il rampollo del clan

Mala dei Quartieri, “Sasà zeppolella” perde la vita in Spagna. Ferito il pregiudicato Antonio Boccia

Erano insieme in motocicletta a Malaga quando sono stati coinvolti in un terribile incidente mortale. Non c’è stato nulla da fare per Salvatore Esposito detto “Sasà zeppolella”, 45enne originario di vico Canale a Tavernapenta, figlio di “Annarella” dei Quartieri Spagnoli e fratello del più noto Antonio soprannominato “Papillon”, legato ai Di Biasi “Faiano” e protagonista di vicende di malavita a cavallo degli anni duemila. Sasà, morto all’istante, guidava il “due ruote” e sul sellino posteriore c’era ed è rimasto invece gravemente ferito un altro personaggio noto della zona: Antonio Boccia detto “’o cacaglio” (nella foto), marito di Carmela Rippa della famiglia dei “core mio” con basi in vico lungo San Matteo.
L’incidente è accaduto l’altra ieri e la polizia sta svolgendo accertamenti di natura tecnica sull’incidente. Non è chiaro se i due napoletani siano stati investiti da un automobilista che ha perso il controllo della vettura oppure se siano altre le cause dell’incidente. Non si sa nemmeno, ma non ha nessuna importanza, per quale motivo Salvatore Esposito e Antonio Boccia si trovassero all’estero, forse per vacanza. Antonio Esposito detto “Papillon”, figlio di un ras ammazzato negli anni ottanta in Francia da cui aveva ereditato il soprannome, finì in manette nel 2005 grazie a un’operzione della Squadra mobile della questura. Aveva addosso una pistola semiautomatica di fabbricazione cinese calibro 9, con 6 cartucce. Arma che naturalmente fu sequestrata mentre l’indagato, accusato di porto e detenzione, concluse la giornata nel carcere di Poggioreale. Vecchia conoscenza della polizia (in due occasione fu arrestato dai poliziotti dei commissariati Montecalvario e San Ferdinando), “Papillon” junior era conosciuto soprattutto per i suoi legami personali con il boss defunto Ciro Di Biasi. Era stato scarcerato nel 2003 dopo un periodo abbastanza lungo di detenzione. In precedenza era stato arrestato nel 2000: ricercato, non resistette alla tentazione di trascorrere i giorni di festa con la moglie, sposata da appena tre mesi prima.

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