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Voto di scambio e pestaggi, Mocerino rischia il processo

Voto di scambio e pestaggi, Mocerino rischia il processo

NAPOLI. Mazzette e pestaggi per conquistare un posto nel consiglio regionale della Campania, la Procura antimafia dichiara concluse le indagini preliminari e lancia l’affondo che potrebbe portare presto sotto processo il noto politico locale Carmine Mocerino, esponente del gruppo De Luca Presidente, e la paranza di camorristi che sarebbe intervenuta nell’“affare”: a rischiare sono infatti alcuni esponenti del temibile clan De Luca Bossa di Ponticelli, accusati di aver picchiato a sangue l’emissario incaricato dal fedelissimo di Mocerino di raccogliere voti davanti al seggio elettorale di Caravita, a Cercola.

La vicenda giudiziaria che ha visto Mocerino finire nella bufera risale allo scorso inizio di luglio, quando in manette sono finiti Mario Chiummiello “guappetiello” e, qualche settimana dopo, Pasquale Salvatore Ronza “Calimero”. La notizia dell’inchiesta, anticipata dal nostro giornale, si è abbattuta come uno tsunami sulla politica regionale. Da allora la Procura non ha perso tempo e adesso ha deciso di notificare agli otto indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: atto che, ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, potrebbe fare da qui a breve da anticamera al rinvio a giudizio.

A rischiare, oltre a Mocerino, Chiummiello e Ronza, sono anche i coindagati Pasquale Ariosto “’a mafia”, Ciro Bisogni “’o cecoff”, Giuseppe Castiello, Giuseppe Romano e il collaboratore di giustizia Rosario Rolletta “’o friariello”, ex ras del clan De Micco-De Martino. Dalla lettura dell’atto firmato dal sostituto procuratore Giuseppe Visone emerge la sostanziale conferma delle ipotesi accusatorie riportate nella precedente ordinanza di custodia cautelare.

Rolletta, Chiummiello e Pasquale Ronza devono rispondere del pestaggioestorsione ai danni di Ciro Bisogni, costretto a versare la somma di 1.000 euro per aver procacciato voti a Cercola senza avere l’autorizzazione dei De Luca BossaMinichini. Mocerino, all’epoca candidato alla Regionali del 2020, avrebbe invece consegnato 10.000 euro al consigliere comunale Giuseppe Romano, somma - secondo la pubblica accusa - destinata agli elettore del rione Caravita. Ro

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