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Circolo Nautico Stabia, sport e rilancio per la città

Circolo Nautico Stabia, sport e rilancio per la città

CASTELLAMMARE DI STABIA. Una mostra fotografica del club dei canottieri olimpionici invita gli stabiesi a partecipare ai progetti futuri

CASTELLAMMARE DI STABIA. Una mostra fotografica, curata dall’ex canottiere Corrado Di Martino, trasporta il visitatore nei cento anni di storia del Circolo Nautico Stabia. Tra poco le scolaresche di Castellammare di Stabia affolleranno le sale del glorioso club dei canottieri olimpionici affacciato sull’antiporto di Castellammare, alla scoperta di immagini e documenti che fanno rivivere gli esordi e le tappe di uno sport grazie al quale la città delle acque ha raggiunto la fama mondiale. Il presidente del Circolo Nautico Stabia, Antonio De Sinno, sta tessendo i rapporti con i dirigenti scolastici del territorio, per dare consistenza al prezioso lavoro divulgativo avviato - sin da Natale dello scorso anno - da Corrado Di Martino. È lui la guida che pazientemente affianca chiunque varchi il cancello bianco del Circolo Nautico in Villa Comunale, per accompagnarlo ai primordi della vocazione stabiese di vivere il mare come risorsa, come sfida e come trionfo agonistico. «In epoca preromana, questa terra era popolata dagli Opici, poi dagli Oschi. I primi abitanti di quella che divenne l’antica Stabiae erano agricoltori - racconta Di Martino sostando davanti al primo pannello - Questo fertile luogo, ancora oggi ricco di sorgenti, attrasse dal mare etruschi e fenici. E partì, grazie a loro, l’avventura dei primi naviganti…». La storia affascina, passando per le prime imbarcazioni a remi costruite dai popoli preromani per solcare le acque del Golfo. Per approdare ai forti e valorosi “rematori stabiani” chiamati a vogare e a combattere nelle guerre dei Vespri siciliani sulle galee degli Angiò (1287). E poi, nel 1571, a confrontarsi nella Battaglia di Lepanto. L’ampia carrellata di storia antica intende dare fondamento alla passione con cui, nel 1921 nacque a Castellammare di Stabia il Circolo Nautico, le cui origini però risalgono al 1881, con la inaugurazione del Circolo dei Canottieri Stabiani, costituito dal Principe Gallone di Moliterno, partendo con un progetto di un teatro “effimero” (lo Stabia’s Hall) in riva al mare, dove offrire spettacoli di varietà e serate danzanti durante l’estate. Il giornale dell’epoca, l’Eco dello Sport, riportò la cronaca delle premiazioni per le regate della mattina, scrivendo: “Allenamenti, regate e competizioni rendevano più interessante il soggiorno a Castellammare alimentando così ulteriormente il turismo che diveniva oltreché termale anche sportivo”. «Questa iniziativa - spiega il presidente De Sinno - fa parte del lavoro che vogliamo portare avanti per mettere il Circolo Nautico Stabia al centro dell’impegno di crescita di questa città». Delle conquiste dei fratelli Abbagnale, di Peppeniello Di Capua  e del recordman Ciccio Esposito è consapevole ogni stabiese. La loro fatica, i sacrifici, la forza di volontà che si sono trasformati in medaglie e coppe preziose per la storia degli stabiesi sono valori che dovrebbero da soli valere un forte desiderio di associarsi a questo glorioso Circolo sportivo. Per un secolo, però, è stato considerato una sorta di club aristocratico di cui adesso vorrebbe svestirsi, per conquistare la simpatia di chi tifa e vuole continuare a combattere per tenere alta la bandiera di successi sudati e trionfanti degli atleti d’“oro”. Attualmente sono circa 190 i soci che contribuiscono a sostenere l’attività dei giovani canottieri. La quota associativa per chi viene ammesso - occorre fare domanda ed essere presentato da soci già presenti nel Circolo - è molto inferiore (meno della metà) del circolo Savoia o del Posillipo di Napoli. «Certo, non offriamo ai nostri soci gli stessi servizi - si schermisce il presidente - Non siamo dotati di ristorante, attracchi o piscina. Ma il luogo è di tale bellezza anche solo per intrattenersi per un drink sulle nostre terrazze panoramiche». De Sinno sta ammodernando il Nautico Stabia. Ha creato una “sala giochi” per i giovani, e durante gli eventi, ai più piccoli viene assicurato un intrattenimento con animazione. Rinnovata la “sala giochi” per gli adulti: un vero fiore all’occhiello per i tornei, «che organizzeremo questo inverno - rivela il presidente - Inoltre, intendo avviare un corso di bridge per chi vuole avvicinarsi a questo sport». Sempre frequentatissimo il campo da tennis. Convegni, presentazioni di libri non mancheranno, come le serate musicali che hanno reso gradevoli le serate di questa estate. «Ho anche altri progetti - aggiunge De Sinno - e riguardano le barche che hanno vinto le olimpiadi. Credo che non debbano restare nascoste qui, ma diventare itineranti in mostre e musei, finché non troveremo un luogo di prestigio dove tutti possano ammirarne la bellezza e provare l’emozione di avvicinarsi alle nostre mitiche imbarcazioni». «Il mio sogno - conclude - è quello di allestire una palestra moderna per i giovani che si allenano per formarsi al canottaggio. E una palestra altrettanto bene attrezzata da dare in uso ai soci. Ma per fare tutto questo occorre una volontà e un interesse forte da parte degli stabiesi, perché non accada che questo luogo storico si degradi o addirittura vada perso per disinteresse e incuria. Sarebbe un danno per tutta Castellammare. Si può fare molto e spero che ciascuno voglia entrare oggi per curiosare tra le foto di questa mostra che ritrae tanti stabiesi in momenti di gioia, che i nostri atleti hanno regalato a tutta l’Italia, ma che è un nostro patrimonio. In molti si rivedono e trovano amici dell’epoca. Ma poi, spero che si appassionino alle attività che qui si svolgono e a cui tutti possono accedere, sostenendo il canottaggio per il quale siamo ancora primi nel mondo».

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