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Meloni oggi a Napoli, allarme centri sociali

Meloni oggi a Napoli, allarme centri sociali

La presidente di Fdi all’Arenile di Bagnoli, timori per gli antagonisti rossi: «Nel mio Governo nessun ministro di Draghi»

NAPOLI. Giorgia Meloni (nella foto) arriva a Napoli per chiudere la campagna elettorale. La leader di Fdi è consapevole che al Sud e in Campania si gioca una fetta importante dell’esito del voto di domenica, e oggi alle ore 15,30 rilancerà all’Arenile di Bagnoli (in mattinata sarà all’Unione industriali) le principali proposte del partito. Soprattutto ci arriva parlando già da premier “in pectore” e reduce dal comizio di ieri a Roma, dove Salvini e Berlusconi l’hanno incoronata, di fatto, candidata per Palazzo Chigi.

«Con me nessun ministro di draghi». Illustrando il suo rapporto con il premier Mario Draghi, la leader di Fdi conferma che «è buono e sarei contenta di fare un passaggio di consegne tra persone che rispettano le istituzioni». Ma poi dice un secco «no» alla presenza di qualche ministro del governo Draghi in un suo Esecutivo.

vigilia carica di tensione. Tuttavia, le ore che precedono l’appuntamento napoletano sono cariche di tensione a causa delle annunciate manifestazioni dei centri sociali. Una piazza a volte violenta, in preda agli antagonisti rossi che preoccupa e pone rischi per il mantenimento dell’ordine pubblico. La scelta della leader di Fratelli d’Italia di chiudere la campagna elettorale nel quartiere della zona occidentale di Napoli, per decenni sede dello stabilimento Italsider e particolarmente legato alla cultura operaia, viene contestata dalla “democratica” sinistra antagonista che non tollera la presenza della destra.

la minaccia degli antagonisti. Se i portavoce del Laboratorio politico Iskra da un lato assicurano che «non cadremo nel “trappolone” che ci vuole far apparire come il centro sociale di sinistra che contesta la Meloni fascista», dall’altro aggiungono che non staranno certo fermi: «Non andremo a fare alcuna contestazione fuori all’Arenile, che aiuterebbe solo a produrre quella narrazione - dicono all’Adnkronos - ma presidieremo il territorio di Bagnoli per impedire che i fascisti passeggino nel nostro quartiere».

Parole che evocano pericoli per il mantenimento dell’ordine pubblico.
il dispositivo di sicurezza. Per questo questura e prefettura di Napoli hanno messo a punto un dispositivo di sicurezza per ridurre al minimo i rischi. A Bagnoli per il comizio della Meloni sono attesi almeno 30 bus di attivisti e militanti in arrivo un po’ da tutta la regione, che saranno indirizzati dalla tangenziale fino all’Arenile.

verifiche in tutta l’area flegrea. Controlli delle forze dell’ordine ci saranno in tutto il quartiere e nelle strade d’accesso. Saranno molto meno controllabili, invece, le tante le auto private che si dirigeranno in zona, e si teme che ci possano essere ripercussioni nell’intera area flegrea. Ma le principali preoccupazioni per l’ordine pubblico restano le possibili criticità relative a eventuali iniziative organizzate dalla galassia antagonista.

«centri sociali sovvenzionati dalla politica». La ricercatrice Francesca Totolo, autrice del libro “Emergenza Antifascismo”, edito da Altaforte, ricorda che «tra scontri di piazza e istituzionalizzazione delle occupazioni» i centri sociali a Napoli sono «coccolati, sovvenzionati e adulati dal Comune e dalla politica». Nel suo saggio Totolo rivela anche che 16 milioni dei fondi del Pnrr andranno «per restaurare l’immobile ex Opg di Materdei, occupato dal centro sociale Je So’ Pazzo sette anni fa». Dei fondi del Pnrr potrà beneficiare anche il Lido Pola, «una struttura occupata dagli antagonisti a Bagnoli».

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