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Napoli chiama Meloni, Manfredi: pronti al dialogo

Napoli chiama Meloni, Manfredi: pronti al dialogo

NAPOLI. Lui lo aveva detto fin dall’inizio: rompendo l’alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle si aprirà la strada alla vittoria della destra. Ma ora che i fatti si sono incaricati di dargli ragione, Gaetano Manfredi (nella foto) non è certo di quelli che vanno in giro a ripetere «ve l’avevo detto». Piuttosto il sindaco di Napoli preferisce guardare al futuro.

DIALOGO SU PNRR E PATTO PER NAPOLI. E il futuro si chiama innanzitutto la necessità d’intavolare un dialogo con il nuovo Governo di Giorgia Meloni, di fatto premier in pectore. Un dialogo che necessariamente dovrà partire da due punti irrinunciabili: i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza e il Patto per Napoli. Soprattutto da quest’ultimo. Anche se durante la campagna elettorale il centrodestra ha detto a più riprese di voler modificare il Patto, Manfredi non appare preoccupato:  «Il Patto per Napoli rappresenta un dato acquisito. Del percorso da rispettare parleremo con il nuovo Governo», spiega parlando a margine della presentazione di un corso per la pubblica amministrazione dell’Università Federico II. Il sindaco ricorda che «ci sono anche altre città coinvolte in questa arma di sostegno ai Comuni in difficoltà, tutte le forze politiche hanno manifestato l’intenzione di mantenerla e addirittura di rafforzarla».

«RISANAMENTO INDISPENSABILE PER LA CITTÀ». Dunque è ancora presto per fare previsioni, ma quello che è certo è che quando il Governo si sarà insediato «ne parleremo con il nuovo ministro dell’Economia, guardando insieme questo percorso e rispettando tutte le tappe che rappresentano il futuro di Napoli, perché parliamo di un risanamento economico indispensabile per una città più vivibile e di qualità».

IL RAPPORTO CON I GRILLINI. Il primo cittadino partenopeo conferma poi di avere un ottimo rapporto con i grillini, mentre i rumors di palazzo dicono che entro fine anno potrebbe nominare un vice targato M5S: quasi un passaggio obbligato per prendere atto nei nuovi equilibri politici cittadini, con M5S di gran lunga primo partito

«HA PAGATO L’ATTENZIONE AL SUD». Sulle ragioni dell’exploit dei Cinque Stelle a Napoli e in tutto il Meridione Manfredi ha le idee chiare: «C’è stato un approccio troppo semplificato in campagna elettorale al voto nel Mezzogiorno, pensando che tutto fosse sul reddito di cittadinanza», spiega. Invece secondo il sindaco «c’è un tema di sicurezza sociale, di marginalità ma anche di attenzione politica nei confronti del Sud che non è stato espresso da tutti e questo ha portato gli elettori a votare M5S, che maggiormente si è proposto come forza attenta ai bisogni del Meridione». Manfredi, eletto e sostenuto a Napoli dall’alleanza PdM5S, sottolinea che «i bisogni del Sud sono un grande tema politico che abbiamo in un’Italia divisa, con visioni di società diverse e crisi dei grandi partiti nazionali». Ma questo «rappresenta un problema per il futuro». Piuttosto, spiega «da questo bisogna partire per avere una proposta politica che sia capace di rispondere ai bisogni di tutto il Paese».

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