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Scarcerata l’armiera del clan

Scarcerata l’armiera del clan

Faida alle porte di Napoli, i termini di fase sono scaduti: la figlia del ras Landolfo ritorna a piede libero

NAPOLI. Un nuovo episodio di giustizia lumaca spalanca le porte del carcere a una giovanissima sospettata di aver favorito gli affari criminali di uno dei due clan impantanati nell’ultima, feroce faida dell’hinterland nord di Napoli. Ieri pomeriggio la 21enne Carmela Landolfo, figlia del presunto ras di Frattamaggiore Pasquale Landolfo, è tornata a piede libero per decorrenza dei termini di fase. La difesa dell’indagata, rappresentata dagli avvocati Rocco Maria Spina e Mirella Baldascino, ha rivelato come, dopo la notifica dell’atto di conclusione delle indagini preliminari, alla 21enne non fosse stato recapitato nei tempi stabiliti dalla legge anche l’avviso di fissazione del giudizio immediato. Uno scivolone, quello della Procura, che ha consentito a Carmela Landolfo di lasciare anzitempo il carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove si trovava detenuta da aprile scorso, quando un blitz ha azzerato il gruppo di cui avrebbe fatto parte. Sulla testa della figlia del ras pende in particolare l’accusa di aver detenuto due armi da fuoco: pistole che sarebbero state custodite e spostate in occasione di altrettanti raid che il genitore si sarebbe apprestato a compiere ai danni dei rivali del cartello MormileCristiano. La roccaforte del gruppo LandolfoMonfregolo sarebbe stata in via Turati. Proprio qui, stando a quanto emerso da una raffica di intercettazioni, si sarebbero tenuti diversi summit. Agli atti c’era soprattutto un incontro tra Pasquale Landolfo, la moglie Assunta Esposito, Massimo Gallo, noto narcos di Caivano, Ciro Ciccarelli e Massimo Ciccarelli, referenti della mala di Caivano. I cinque discutono a ruota libera e immancabilmente la conversazione si incentra sugli “affari”: «Ha detto (riferito allo zio Giovanni) che a Fratta ci sta Michele (Orefice) e qui ci sei tu... e quindi devo parlare direttamente con te... A me è tutto a posto... io ti dico solo una cosa... quello che mi ha detto lui, quello ti sto dicendo... mi ha detto “se io prendo un rifiuto un no... e poi un altro no... io non voglio sapere più nulla di nessuno», è la frase sibillina pronunciata da Ciro Ciccarelli, il quale poi domanda: «Che vuoi fare, ti vuoi mettere contro mio zio... che fai? A Frattaminore... tutte le decisioni le ho partorite io... io se voglio tolgo tutto da mezzo di nuovo... Perché la droga lo sai chi la porta qua... la droga l’ha portata lui». Pasquale Landolfo non sembra però ancora del tutto convinto di voler aderire a quella minacciosa richiesta. Ciccarelli rincara dunque la dose rivelando all’interlocutore un retroscena: «Chi l’ha messo qua (a comandare)... a tutti e due... i due cognati (Vincenzo Mormile e Pasquale Cristiano... Pasquale sicuro risponde “Arzano”». Un paio di ore dopo proprio Carmela Landolfo, figlia del ras, commenta l’incontro con i  capipiazza  del  Parco  Verde:  «Caivano va cercando che si toglie di mezzo (riferito a Pasquale Landolfo) perché quando stava Mormile e quell’altro gli chiede il permesso  a  lui,  quel  Massimo  (Massimo  Ciccarelli),  quando  venne disse che Fratta si era tolto da mezzo e che doveva parlare con lui». Segno che la ragazza non era del tutto estranea all’affare

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