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30 Settembre 2022 - 07:00
MELITO. È un collaboratore scolastico il presunto killer di del professore di sostegno Marcello Toscano, 64 anni, trovato senza vita dentro un’aiuola all’interno della scuola di Melito “Marino Guarano” dove insegnava, la sera del 27 settembre. Sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti del bidello Giuseppe Porcelli, 54 anni, sottoposto a fermo dalla Procura di Napoli Nord: l’uomo è nel carcere di Poggioreale con l’accusa di omicidio volontario. Interrogato a lungo, non ha però fatto ammissioni: non dice dov’è e qual è l’arma, forse un coltello. Ieri i carabinieri sono tornati a scuola.
Porcelli è rimasto in cella per evitare che si potesse recare al lavoro, tentando di inquinare le prove. Secondo quanto si è appreso il motivo del grave gesto non sarebbe riconducibile a dissidi emersi tra i due nell’ambito lavorativo. Le indagini escludono anche questioni sentimentali oppure collegate al ruolo politico svolto dal docente. Si era peraltro parlato di una nota messa a uno studente “testa calda” con probabile reazione del genitore o di un parente. Gli inquirenti si stanno invece concentrando piuttosto su vicende che riguardano strettamente la vittima e il suo presunto assassino.
Forse un debito non onorato o un prestito non concesso. Questioni economiche. L’interrogatorio fiume di mercoledì notte era arrivato dopo che già erano emersi elementi probanti. In particolare tracce di sangue erano state trovate dai carabinieri di Marano su alcuni indumenti sequestrati a casa del collaboratore scolastico. I militari dell’Arma avevano anche raccolto immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona circostante il luogo del delitto. Inoltre la persona fermata aveva le chiavi della scuola e dell’ex casetta del custode dove sono state trovate le prime tracce ematiche.
Porcelli è in cella in attesa dell’udienza di convalida che avverrà prpbabilmente domani. Attende il provvedimento per comprendere le ragioni che hanno portato al fermo anche l’avvocato Emanuele Caianello - suo difensore - che non ha ancora avuto modo di incontrare Porcelli. Il come abbia agito l’assassino dà il senso della spietatezza, ma anche della notevole “approssimazione”. Insomma, una sorta di efferata quanto maldestra premeditazione.
L’ultimo contatto telefonico, in un momento di spacco del prof, risale alle 12,30 e ciò ha consentito di collocare temporalmente il delitto - in pieno orario scolastico - mentre gli altri docenti e ragazzini erano a fare lezione nelle rispettive classi. Toscano sarebbe stato attratto in una trappola e poi ferito mortalmente con almeno sei fendenti all’addome e al torace .Il fatto che il telefonino fosse irraggiungibile ha fatto scattare l’allarme e la denuncia dei parenti. Il resto è noto.
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