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01 Ottobre 2022 - 16:24
NAPOLI. La denuncia in un video, poi la rabbia di chi aspetta da tanti mesi una risposta guardando giorno dopo giorno i propri cari penzolare dai locili aperti al cinitero di Poggioreale dopo il crollo di gennaio.
Pina Caccavale, presidente del comitato “Crollo 5 gennaio 2022 - Insieme per non dimenticare”, che raccoglie una ottantina di familiari dei defunti le cui spoglie erano poste nei loculi crollati al Cimitero Monumentale di Poggioreale, in seguito al cedimento delle congreghe dei Dottori Bianchi e di San Gioacchino, commenta il crollo di altre parti di edificio, e con esse di altri resti umani, avvenuto a seguito degli eventi meteorologici estremi che si sono abbattuti in questi giorni sul capoluogo campano.
«A nove mesi dal primo cedimento - rimarca Caccavale - la sfiducia ed il dolore aumentano. Da Metropolitana di Napoli spa neanche una dichiarazione di scuse per quello che è accaduto in evidente relazione ad una loro attività di cantiere e questo silenzio rimane nonostante dei loro professionisti siano iscritti nel registro degli indagati dallo scorso giugno. Ad aggravare il nostro sconforto si aggiungono le lungaggini procedurali per cui quella che è una condizione emergenziale pare non meritare un'accelerata risolutiva. Il cimitero è stato riaperto nelle parti ritenute praticabili, e perciò dissequestrate dalla magistratura, ma da allora più nulla per quanto riguarda la nostra situazione. Anzi, a seguito di altri cedimenti, questa volta all'impianto fognario, è stata differrita l'installazione delle due gru da impegnare per il prelievo delle salme».
Il prossimo 5 ottobre, in occasione della commemorazione promossa ed animata mensilmente dal Comitato, alla quale dovrebbero prendere parte anche gli inviati di Striscia la Notizia, si terrà «una manifestazione aperta alla cittadinanza, perchè - conclude Caccavale - meritiamo che il nostro dolore sia pubblico e sempre più noto. Siamo ormai stremati».
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