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Spari a Scampia, ferito il figlio del capoclan

Spari a Scampia, ferito il figlio del capoclan

Nicola Notturno, 19 anni, centrato al braccio e alla gamba: due sospettati. Alla base del raid allo Chalet Bakù una possibile spaccatura con gli alleati del gruppo Raia

NAPOLI. Punizione per uno “sgarro” o tentativo di omicidio fallito. Gli investigatori non sono sicuri delle intenzioni del sicario, ma di certo l’agguato di ieri pomeriggio a Nicola Notturno, 19enne figlio del ras detenuto Enzo detto “’o vettor”, è un segnale di guerra. Se circoscritto alla zona dello Chalet Bakù o allargato all’intero quartiere Scampia ancora non è chiaro. Si capirà dagli eventuali prossimi eventi e dall’esito dello Stub cui sarebbero stati sottoposti due pregiudicati in serata. Il giovane, incensurato, è ricoverato al Cardarelli per ferite al braccio e alla gamba, dove è arrivato accompagnato dai familiari intorno alle 17. Le indagini sono partite immediatamente e vengono condotte dai poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Scampia e della Squadra mobile della questura, i quali stanno battendo al momento soprattutto la pista dei contrasti tra la storica famiglia dello Chalet Bakù e il gruppo Raia, alleati con cui sarebbero sorte frizioni recentemente. Non è però esclusa l’ipotesi della ripresa dei contrasti con la “Vanella Grassi” per il controllo delle piazze di spaccio.  Nicola Notturno si trovava in via Arcangelo Ghisleri quando, secondo una ricostruzione non ancora definitiva, sarebbe stato affrontato da due malviventi. Uno di essi avrebbe estratto una pistola, non si sa se a freddo o dopo una discussione,  mirando  contro  il  19enne che con grande agilità è riuscito a schivare alcuni proiettili. Due colpi però lo hanno centrato al braccio sinistro e alla gamba destra, motivo per cui a tutta velocità i familiari nel frattempo accorsi lo hanno accompagnato al pronto soccorso. Non è in pericolo di vita e guarirà in una quarantina di giorni. Il clan Notturno è stato un protagonista di primo piano della camorra di Scampia, storicamente radicato nella zona dello chalet Bakù e alleato degli AbeteAbbinanteAprea nella terza faida contro gli AmatoPagano e la “Vinella”. Un colpo per la famiglia di malavita è stato il pentimento di Gennaro Notturno detto “Sarracino”, fratello del ras in carcere Enzo detto “o’ vettor”, padre del 19enne ferito ieri. Poco dopo il clamorosa decisione dello zio di collaborare con la giustizia, il cugino omonimo Nicola Notturno, figlio dell’altro capoclan Raffaele, fu ammazzato sotto casa da sicari rimasti ancora ignoti. Un omicidio, quello di “‘o chiatto”, soprannome della vittima, che secondo alcuni investigatori sarebbe stato deciso dai nuovi vertici della scissione a causa del comportamento del giovane, indicato come una testa calda e, soprattutto, troppo ambizioso. Ma la pista non ha finora prodotto risultati e non è  escluso  che  il  movente  dell’omicidio sia un altro.  Sul ferimento di episodio pomeriggio le indagini avrebbero preso subito una direzione precisa. Due uomini sarebbero stati portati in commissariato e sottoposti alla prova dello ‘Stube’, esame previsto per appurare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo. Ma naturalmente sulla circostanza c’è il massimo riserbo investigativo.

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