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06 Ottobre 2022 - 07:30
NAPOLI. Una vergogna senza fine quella relativa al crollo del cimitero di Poggioreale, ormai risalente a 9 mesi fa. Un assordante assenteismo istituzionale e una burocrazia elefantiaca sono il contorno di una vicenda per la quale c'è solo da rammaricarsi prima ed arrabbiarsi poi. Risale al 30 settembre il nuovo crollo dell'area cimiteriale, con la quasi completa scomparsa della Cappella di San Gioacchino e della Cappella Dottori.
Pina Caccavale, portavoce del Comitato Crollo 5 gennaio - Insieme per non dimenticare- affida al Roma la frustrazione sua e dei cittadini, tanti, che insieme a lei hanno animato la manifestazione che si è tenuta ieri pomeriggio nell'area antistante il crollo: «Siamo arrabbiatissimi, ad oggi affondati nel terreno ci sono quasi il doppio dei corpi che erano presenti a gennaio. L'assessore del comune di Napoli Vincenzo Santagada era con noi in piazza, ha condiviso con noi una lettera aperta destinata a tutte le componenti istituzionali per provare a smuovere qualcosa, ma ad oggi alla rabbia nostra si aggiunge quella di chi aveva i propri cari all'interno delle parti ancora integre delle cappelle che però sono crollate la scorsa settimana, è una vergogna».
Una vergogna sì, ben in là dallo scorgere una risoluzione dal momento che l'assessore Santagada ha anticipato nella giornata di ieri che verranno presto piazzate delle gru la cui missione sarà quella di recuperare i corpi, ma ad oggi non si sa ancora chi, come e quando provvederà ad installarle. Ancora dunque ritardi e promesse aleatorie.
I cittadini che hanno animato la piazza di ieri hanno affisso delle fotografie sulle transenne poste a delimitazione dell'area che accoglierà le gru, sono state inoltre stampate delle magliette con il logo del Comitato che da quel 5 gennaio del 2022 si fa portavoce del dolore e soprattutto della rabbia mista a frustrazione di dozzine e dozzine di nuclei familiari che chiedono semplicemente di poter andare a rendere omaggio a chi gli è caro senza dover fronteggiare una politica troppo spesso immobile oltre che uno scaricabarile burocratico che ad oggi non ha prodotto soluzione alcuna ma che anzi ha semplicemente acuito la sofferenza dei membri del Comitato.
Novità a zero dunque e uno scenario desolante, che si collocano come una macchia che difficilmente sarà lavata via, fosse soltanto perché i cittadini non dimenticheranno la situazione di abbandono in cui si sentono, a ragione, da quasi un anno. Ieri di questa situazione paradosalle si sono interessate anche le Iene, famosa trasmissione di Italia 1, che ha mandato il suo uomo di punta, Giulio Golia, che ha sentito i componenti del comitato.
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