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08 Ottobre 2022 - 10:31
Il nipote della boss denunciato a piede libero, ma il padre rimane in cella
NAPOLI. «Sono stato provocato e colpito durante la partita con numerosi calci. Alla fine ero molto nervoso: ho preso un pezzo di ferro da terra mentre litigavo con quello che più di tutti mi aveva preso di mira». Così si è difeso Gennaro Musella, figlio di Giuseppe e nipote di Maria Licciardi, durante l’interrogatorio con il pm che sta seguendo le indagini sul triplice ferimento a Chiaiano sul campo San Rocco di calcetto.
L’altro ieri sera si è presentato in questura con l’avvocato e, pur rimanendo indagato a piede libero, è stato rilasciato in nottata tornando a casa. Invece il padre, fermato già nella notte poco dopo l’accaduto, è rimasto in carcere dopo la convalida del gip. Entrambi sono da considerare innocenti fino all’eventuale condanna definitiva. A vendicarsi per i contrasti di gioco sarebbe stato Gennaro Musella (nella foto a destra) mentre, secondo la ricostruzione della polizia, il padre teneva fermo Manuel Salzano, 24enne di Giugliano, in maniera che l’accoltellatore sferrasse i fendenti.
Il giovane è ricoverato al Cardarelli per una ferita all’addome e ai medici del pronto soccorso, mezz’ora dopo la mezzanotte di martedì, hanno dovuto far ricorso anche i fratelli Antonio e Gaetano, giudicati guaribili in 20 e 5 giorni. La partita, valida per un torneo dilettantistico, si era appena conclusa quando si è scatenata la rissa, prosieguo di contrasti sul campo accaduti prima del triplice fischio finale.
Dall’esterno, dove aveva assistito alla gara del figlio, sarebbe scattato Giuseppe Musella entrando sul terreno per aiutare il figlio impegnato a litigare violentemente con Manuel Salzano. Non è chiaro chi abbia cominciato, certo è che secondo quando emerso dalla visione del filmato il 19enne avrebbe preso un coltello e si sarebbe avventato contro il 24enne. I fratelli di quest’ultimo, anch’essi partecipanti all’incontro, sono accorsi restando feriti alla mano di striscio.
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