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10 Ottobre 2022 - 07:45
I ras del rione Lauro abbandonano il quartiere dopo l’ultima escalation
NAPOLI. Un “fantasma” aleggia sulla faida che da oltre un anno sta avvelenando la periferia occidentale di Napoli. Gli ultimi reduci del clan Iadonisi, gruppo che ha la propria roccaforte nel rione Lauro di Fuorigrotta, da alcune settimane hanno abbandonato il quartiere, trovando rifugio nei comuni dell’hinterland. Una fuga, i cui motivi sono ancora tutti da ricostruire. Si tratta di un tentativo di tenersi alla larga dai radar investigativi dopo gli ultimi fatti di sangue o di paura di subire rappresaglie armate da parte delle cosche rivali?
Soltanto il tempo e le indagini lo diranno. Intanto l’aria a Napoli Ovest, soprattutto dopo il recentissimo omicidio di Sergio Carparelli al rione Traiano, è tornata a farsi pesante più che mai. Un clima a dir poco incandescente, che sembra aver spinto gli ultimi esponenti della famiglia Iadonisi a tenersi alla larga, almeno per il momento, dalla zona. Una circostanza, questa, che emerge anche dalla cattura, avvenuta pochi giorni fa, di Enzo Iadonisi, 38enne nipote del boss detenuto Francesco Iadonisi.
Il rampollo, come riportato ieri dal giornale on line “Internapoli”, è stato arrestato in via Domiziana, alle porte di Giugliano, insieme al complice Paolo Ciotola, 24 anni. I due sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine in un hotel e trovati in possesso di alcune dosi di droga, di una pistola calibro 38 e di diverse munizioni. Perché i due napoletani fossero armati saranno forse le indagini a chiarirlo.
Di certo c’è che nelle ultime settimane la presenza degli Iadonisi nella zona di Fuorigrotta ha subito un forte ridimensionamento. I motivi di questa fuga sono ancora in parte oscuri ma gli investigatori che lavorano al caso non escludono un collegamento con i recenti omicidi di Enrico Marmoreo e Salvatore Capone, entrambi uccisi per la loro vicinanza al gruppo del rione Lauro. Entrambi i delitti, vale la pena ricordarlo, non sono stati ad oggi ancora risolti.
Se a Fuorigrotta e al rione Traiano il clima è tutt’altro che sereno, le cose non sembrano andare granché meglio neppure nei vicini quartieri Bagnoli e Cavalleggeri d’Aosta, dove nelle ultime settimane è stata registrata un’allarmante escalation di sparatorie. Come riportato sabato dal nostro giornale, un Honda “Sh” bianco con due uomini armati in sella ha addirittura seminato il panico giovedi notte a Cavalleggeri. Il conducente faceva avanti e indietro, come se i malviventi cercassero qualcuno, fino a quando sono partite le segnalazioni alle forze dell’ordine, con un’aggiunta importante: l’aver visto quello seduto dietro imbracciare una mitraglietta.
Così, appena una gazzella dei carabinieri e una volante della polizia sono arrivate in zona, la coppia di camorristi si è rapidamente allontanata. Per gli investigatori l’episodio, conclusosi fortunatamente con un nulla di fatto, sarebbe la conseguenza delle fibrillazioni scoppiate nuovamente tra gli Esposito di Bagnoli e i Giannelli di Cavalleggeri d’Aosta, mentre resta da decifrare il ruolo del gruppo Quotidiano, da alcuni mesi tornato a fare la voce grossa in tutto il quartiere.
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