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13 Ottobre 2022 - 07:00
Omicidio di Luigi Galletta, il pentito Schisa non è attendibile: seconda ordinanza annullata per il boss di Capodichino
NAPOLI. Il super pentito, l’uomo che poche settimane fa ne aveva determinato l’arresto, si è rivelato del tutto inattendibile e per Ciro Contini “’o nirone”, ras dell’omonimo clan e nipote del boss Eduardo Contini “’o romano”, scatta l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare: il secondo, tra l’altro, nel giro di appena tre anni. Contini junior era finito in manette il 23 settembre scorso con l’accusa di aver accompagnato il babykiller Antonio Napoletano “’o nannone” in via Carbonara, aiutandolo così ad assassinare l’innocente Luigi Galletta, giovane meccanico barbaramente ucciso a colpi di pistola per una vendetta trasversale maturata nell’ambito dell’ultima faida di Forcella: quella che vide contrapporsi i Sibillo-Contini e i Mazzarella-Buonerba. Anche questa volta il tribunale del Riesame ha però scagionato il 33enne “’o nirone”. I giudici dell’Ottava sezione, accogliendo in pieno le argomentazioni difensive dei legali di Contini, gli avvocati Dario Carmine Procentese e Giovanni Abet, hanno infatti stabilito che Tommaso Schisa, il pentito che accusava Contini, non era attendibile. Schisa, ex uomo del clan De Luca Bossa-Minichini di Ponticelli e amico di Ciro Contini, aveva riferito ai pubblici ministeri della Dda di Napoli che “’o nirone” aveva preso parte al delitto Galletta, accompagnando sulla scena l’allora minorenne Napoletano. Schisa aveva anche raccontato di aver curato per un periodo la latitanza di Ciro Contini e questa circostanza, confermata da alcune intercettazioni, si è rivelata essere veritiera. L’accusa più grave, quella relativa al fatto di sangue, si è invece sgretolata dopo poche settimane. Il tandem difensivo Procentese-Abet ha infatti dimostrato che le ricostruzioni rese da Schisa altro non erano che una “copia carbone” di quelle in precedenza già messe a verbale dal pentito Pasquale Orefice, ex uomo del clan Contini: su queste ultime dichiarazioni, vale la pena ricordarlo, era stata incardinata la prima ordinanza di custodia cautelare spiccata a carico di “’o nirone” per l’omicidio Galletta. Provvedimento poi annullato dal Riesame a marzo 2019: pochi mesi dopo, precisamente a settembre, Schisa avviò il percorso di collaborazione con la giustizia. La difesa di Contini ha poi evidenziato, grazie a un verbale depositato nel nuovo ricorso, che Orefice avrebbe anche avuto dei motivi di risentimento nei confronti di “’o nirone”. Preso atto della profonda incertezza del quadro indiziario, i giudici delle Libertà hanno quindi annullato il provvedimento cautelare, scagionando di fatto Ciro Contini dalla pesantissima accusa di omicidio. L’omicidio di Luigi Galletta, avvenuto il 31 luglio 2015, resta così ancora in parte irrisolto. La vittima aveva un’unica “colpa”: quella di essere il cugino di Luigi Criscuolo, affiliato al clan Buonerba-Mazzarella, al quale la paranza dei bambini capeggiata dai fratelli Sibillo, prima, e da Ciro Contini, poi, stava da mesi dando disperatamente la caccia. La caccia ai componenti del commando di morte non è dunque finita.
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