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14 Ottobre 2022 - 08:00
NAPOLI. Sono undici le spose “di comodo”, come le definisce la procura, che partecipavano alla realizzazione dei matrimoni finalizzati a favorire i cittadini stranieri nell’ottenere i permessi di soggiorno. Non in tutti i casi ricostruiti dagli inquirenti, attraverso le intercettazioni telefoniche, le nozze sono state effettivamente celebrate.
Ma l’organizzazione con a capo Matilde Macciocchi, 61enne di Ponticelli soprannominata “Zia Maria” e “a’ bionda”, ne pianificava moltissimi. Il braccio destro della donna (secondo l’accusa e ferma restando la presunzione d’innocenza di tutti gli indagati fino all’eventuale condanna definitiva) era Gennaro Di Dato, suo autista e accompagnatore degli extracomunitari presso i vari uffici pubblici per la raccolta di documenti originali.
Quelli falsi invece servivano per predisporre gli atti per i matrimoni civili: non poteva essere altrimenti visto che alcune delle ragazze si sono sposate più volte. Altra factotum nell’organizzazione era Antonietta Noletto, attiva anche come prestanome per transazioni finanziarie a favore di Matilde Macchiocchi eseguite da cittadini stranieri. Il compenso per l’aiuto, decisivo per ottenere l’agognato permesso di soggiorno, variava a seconda dei casi tra i 5000 e i 6500 euro.
Diverso il compito delle giovani donne reclutate per le finte nozze, consapevoli e stabilmente disponibili secondo gli inquirenti a contrarre matrimoni: Francesca Riccardi Catino (barista con 5 mariti sulla carta); la sorella Jessica; Rosa Pace; Anna Varlese, già nota alle cronache per aver accompagnato l’anno scorso il fidanzato calciatore sorpreso con una valigia di droga in aeroporto, poi scagionata dall’accusa; Errica Russo; Pia Martina Rea; Angelica Loffredo; Maria Mugnano. Alcune si trovano ai domiciliari, altre indagate a piede libero.
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