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Camorra, le mani dei clan sugli appalti negli ospedali: chiesti 346 anni di carcere

Camorra, le mani dei clan sugli appalti negli ospedali: chiesti 346 anni di carcere

Trecentoquarantasei anni e quattro mesi di reclusione. È quanto il sostituto procuratore della Dda di Napoli Henry John Woodcock - al termine della sua requisitoria davanti al gup Anna Imparato - ha chiesto, complessivamente, nei confronti delle persone imputate nel processo con il rito abbreviato sulle infiltrazione dei clan negli appalti di diversi importanti ospedali napoletani, un'indagine nella quale il magistrato è affiancato dai colleghi Celeste Carrano e Francesco Raffaele.

I pm avevano chiesto il rinvio a giudizio per 48 indagati tra i quali figurano i vertici di sette clan partenopei come il boss Luigi Cimmino, e anche diversi funzionari dei più importanti ospedali di Napoli, come il Cardarelli, l'azienda "dei Colli" e il Nuovo Policlinico, tutti facenti parti nel processo delle parti offese.

Una quarantina hanno scelto il rito abbreviato, come lo stesso boss Cimmino e il figlio per il quale sono stati chiesti rspettivamente 9 e 14 anni di carcere. 

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