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Movida, Qr Code contro il tavolino selvaggio

Movida, Qr Code contro il tavolino selvaggio

NAPOLI. Qr Code, delimitazione degli spazi dipingendo “angoli” con vernici non tossiche sul suolo pubblico e, forse, fonometri. Queste sono le possibili soluzioni inserite nei regolamenti, approvati in giunta, discussi ieri durante la riunione della Commissione Cultura e Attività produttive su come regolare la serena e civile convivenza tra cittadinanza e attività commerciali nelle aree private e pubbliche.

L’intenzione è quella di contrastare l’abusiva e feroce occupazione di suolo pubblico da parte delle attività commerciali che, con tavolini e dehors, spesso limitano la percorribilità a danno della sicurezza, ostacolando anche i flussi pedonali. E mentre in commissione si cerca di chiarire anche a chi spetterà l’onere della posa in opera di questo “tetris dei tavolini”, i cittadini continuano a denunciare, alle autorità locali, i disagi provocati dalla vita notturna napoletana.

Le varie Commissioni di approfondimento, hanno esaminato le sollecitazioni sia delle associazioni di categoria ma anche quelle provenienti dai consiglieri per la sicurezza. Ed è proprio per l’intreccio inevitabile delle varie esigenze e divergenze che è stata richiesta, a gran voce, da alcuni consiglieri comunali presenti, una commissione congiunta con quella di polizia e sicurezza.

Ma, se quella del QR code che consente di visualizzare, in maniera più rapida, la planimetria trasmessa al Suap per rendere immediatamente constatabili eventuali irregolarità, risulta una proposta pacifica a sostegno di un’idea di trasparenza, quella di una delimitazione visibile sul suolo, seppur votata in consiglio, ha fatto sorgere numerose perplessità e discussioni. La nobile intenzione di agevolare il lavoro della polizia urbana, con l’utilizzo di quelle che la consigliera Alessandra Clemente ha definito «spunte blu» dei tavolini, non riesce tuttavia a convincere i consiglieri perplessi.

E sono proprio la consigliera Clemente ed il consigliere Lange (gruppo Misto) che esprimono le maggiori perplessità sull’efficacia di tali strumenti di controllo. Quello del monitoraggio sociale, attraverso QR code, viene presentato dall’assessora Teresa Armato come uno «strumento finalizzato a garantire una civile convivenza, decongestionando il clima ostile tra cittadini ed esercenti» mentre sulle delimitazioni visibili, pur accettandone la proposta avanzata in consiglio, ribadisce «l’importanza di circoscrivere tali delimitazioni nell’ottica di uno strumento poco impattante dal punto di vista urbanistico e rispettoso del decoro urbano».

Un’ ulteriore, ma interessante, novità sarebbe, invece, l’istituzione di due organismi: la Consulta della notte ed il delegato della notte. La cosiddetta “Consulta della notte” risulterebbe un organismo collegiale, composito e complesso, rappresentativo di diverse parti sociali in causa, il “delegato della notte”, diversamente, viene presentato come una personalità nominata dal sindaco, con competenze specifiche al fine di coadiuvare l’amministrazione sul complesso tema dell’intrattenimento notturno.Resta ancora da chiarire e delineare le competenze e le, eventuali, modalità di interazione tra i due organi.

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