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16 Ottobre 2022 - 09:20
NAPOLI. Nulla che già non si temesse. Eppure la bomba carta esplosa venerdì sera davanti all’ingresso del bar gestito da Giuseppe Giannelli, figlio incensurato del ras detenuto Alessandro, fa ritenere che la nuova guerra con gli Esposito di Bagnoli sia destinata a inasprirsi. Appena il primo ottobre scorso un incendio doloso aveva danneggiato la serranda del locale di via Cavalleggeri d’Aosta, l’altro ieri c’è stato il bis (come pubblicato in esclusiva dal nostro giornale). E proprio il poco tempo trascorso tra i due episodi fa salire il livello di allarme tra gli investigatori della polizia, titolari dell’indagine: commissariato Bagnoli e Squadra mobile della questura. C’è anche una seconda pista, al momento molto meno battura, che condurrebbe a un nuovo gruppo sorto tra affiliati dei D’Ausilio tornati in libertà. Ma per ora si tratterebbe solo di voci confidenziali, per giunta vaghe e frammentarie. La tensione a Cavalleggeri è scoppiata, dopo almeno due anni di tregua forzata a causa degli arresti sull’uno e sull’altro fronte, a fine estate. Nell’arco di tre settimane si sono verificate tre sparatorie, un incendio doloso e un attentato con un ordigno rudimentale. Senza contare almeno due incursioni armate, riferite da testimoni alle forze dell’ordine, nel popoloso quartiere. Circostanze che fanno anche pensare al coinvolgimento di altri clan, oltre ai Giannelli e agli Esposito. L’altro ieri l’azione dei malviventi è delle 23 circa, quando il bar “Lussy caffè” aveva da poco chiuso. Dalle testimonianze raccolte in zona, e forse dalle immagini di qualche telecamera, sembra che siano comparsi improvvisamente 2 uomini in sella a uno scooter, uno dei quali ha depositato qualcosa davanti alla serranda. Era la bomba, scoppiata pochi secondi dopo danneggiando anche la vetrina, la tabella e il balcone al primo piano dell’edificio. Un bilancio non distruttivo, ma l’importante per gli autori dell’attentato era lanciare un segnale preciso. Il titolare, accorso con alcuni congiunti, ha riferito alla polizia di non aver ricevuto minacce. A parte il 1° ottobre scorso, 4 anni fa il locale fu preso di mira da pistoleri che spararono contro la saracinesca di notte. Allora infuriava la guerra tra i Giannelli e gli Esposito, un tempo uniti sotto la bandiera dei D’Ausilio. Gli ultimi episodi sono avvenuti tutti a Cavalleggeri, tranne una sparatoria nel Rione Traiano contro la macchina di un giovane originario di Pianura che sarebbe legato al gruppo Esposito di Bagnoli attraverso il clan CaloneEsposito-Marsicano. L’autovettura è stata crivellata di colpi, un segnale chiaro che secondo gli inquirenti sarebbe collegabile a ciò che sta succedendo nella zona di cerniera tra Fuorigrotta e Bagnoli. Al punto che alcuni uomini dell’anticamorra ipotizzano pure che le tensioni nell’intera Napoli ovest siano come dei vasi comunicanti. Ma per adesso non si può parlare di guerra totale. Di certo l’attenzione delle forze dell’ordine è aumentata.
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