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Libero il rampollo, riecco il clan Vigilia

Libero il rampollo, riecco il clan Vigilia

NAPOLI. La condanna è decisamente al ribasso e per Gaetano Vigilia, presunto rampollo della mala di Soccavo, si riaprono anzitempo le porte del carcere. Il gip ha accolto la tesi difensiva secondo la quale l’arma trovata ad aprile scorso in possesso del 23enne non fosse finalizzata ad agevolare l’attività del clan, ma fosse detenuto a scopo di difesa personale. La difesa di Vigilia junior, nipote del boss detenuto Alfredo Vigilia “’o nir” e figlio di Antonio Vigilia “’o stuort”, ha inoltre messo in evidenza che il giovane si era solo dato alla fuga alla vista degli agenti ma non aveva mai puntato l’arma nei loro confronti.

Con queste premesse il processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato si è concluso con una condanna a dir poco mite: 3 anni e 2 mesi a fronte di una richiesta della Procura di 4 anni e 8 mesi. Il gip ha dunque condiviso le argomentazioni dell’avvocato Antonio Rizzo, difensore di Gaetano Vigilia, ritenendo non più sussistenti le esigenze cautelari per il mantenimento della misura in carcere. Il ritorno del 23enne a piede libero potrebbe adesso innescare più di qualche fibrillazione negli ambienti criminali di Soccavo e dintorni. Tra l’altro sempre nella giornata di ieri il tribunale ha revocato la libertà vigilata al ras della “99” Alfredo Sorianiello, che, difeso dagli avvocati Salvatore Landolfi e Bruno Carafa, potrà adesso fare rientro a Napoli senza limitazioni di sorta. Già da qualche mese l’aria a Soccavo è tornata a farsi tesissima.

Un botta e risposta era stato tra l’altro registrato proprio poche settimane dopo l’arresto di Gaetano Vigilia. Un botta e risposta a colpi di pistola tra esponenti dei clan Grimaldi-Scognamillo e Vigilia, un tempo uniti sotto la bandiera del boss Ciro “Settirò”. Prima la sparatoria nei pressi dell’abitazione di Vincenzo Pugliese detto “Roccocò” in via Bottazzi, poi il raid armato contro un insediamento abitativo in via Palazziello, roccaforte dei Vigilia. In quest’ultimo caso fonti confidenziali arrivate all’orecchio della polizia indicavano in due giovani della famiglia Vigilia i presunti destinatari dell’intimidazione. Nel primo caso nessuno è rimasto ferito, nel secondo c’è qualche dubbio perché in zona la Scientifica aveva trovato qualche traccia di sangue.

Comunque negli ospedali non si è presentato nessuno. La cronaca delle nuove tensioni a Soccavo non può che mettere insieme i due gravi episodi, collegati e accaduti a distanza di meno di un’ora l’uno dall’altro. Non è ancora chiaro quale scintilla abbia provocato la rottura tra i gruppi di malavita, che sembravano aver raggiunto una tregua duratura dopo la scissione culminata nell’omicidio di Pasquale Vigilia a dicembre nel 2012. Per gli investigatori sarebbe successo qualcosa a incrinare l’equilibrio negli ambienti camorristici, probabilmente poco prima di Pasqua. A dimostrazione del livello di pericolosità dei contrasti la polizia ha notato un’importante circostanza: a protezione dell’appartamento in cui abita uno dei reggenti dei Vigilia sono stati installati cancelli in ferro che chiudono i ballatoi.

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