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Raid nel fortino degli Esposito, è la vendetta del clan Giannelli

Raid nel fortino degli Esposito, è la vendetta del clan Giannelli

Paura a Bagnoli, cinque colpi di pistola davanti alla casa del genero del boss. Sicari in azione pure ai Decumani, trovati 10 bossoli: fari puntati sui Mazzarella

NAPOLI. Dopo qualche giorno di tregua apparente, i venti di faida sono tornati a seminare il panico tra le strade della periferia occidentale. Teatro dell’ultimo raid, il quartier generale del clan capeggiato dal ras Massimiliano Esposito “’o scognato”.

A Bagnoli i carabinieri sono intervenuti mercoledì notte, dopo essere stati allertati dal 112, in via Enea, all’angolo con via Di Niso, per colpi d’arma da fuoco. Sulla scena sono stati repertati e sequestrati cinque bossoli calibro 9x21. Indagini in corso per provare a risalire agli autori della sparatoria, che per fortuna non ha fatto registrare danni o feriti. I  cinque  bossoli  calibro  9x21  esplosi tra via Enea e via Di Niso erano diretti, con tutta probabilità, a uno stretto congiunto del boss Esposito: è questa la pista seguita dagli investigatori che stanno lavorando al caso. Lungo quella strada vive infatti la famiglia del ras, che però si trova attualmente ai domiciliari fuori regione.

Gli inquirenti stanno però vagliando anche una seconda e forse più concreta pista. Proprio davanti al punto in cui è avvenuta la sparatoria vive un altro pregiudicato, Carmine  Esposito,  genero  del  boss “’o scognato”, già imputato per la rapina di Rolex ai danni della giornalista Cesara Buonamici. In che modo la sua figura possa incastrarsi con la faida di Napoli Ovest resta però da capire. Nella zona da mesi è di nuovo in atto una guerra per il controllo degli affari criminali tra gli Esposito e il gruppo Giannelli.

Nei giorni scorsi ci sono stati alcuni incendi ad attività riconducibili ai due clan e a inizio settimana un ordigno artigianale era stato piazzato davanti all’ingresso del bar gestito da Giuseppe Giannelli, figlio del ras ergastolano Alessandro Giannelli. La stesa di via Di Niso potrebbe dunque essere la risposta a quell’attentato. Gli investigatori sperano che qualche telecamere possa aver inquadrato il passaggio dei pistoleri, ma le ricerche non hanno fin qui dato esito.

Intanto anche nel cuore del centro storico la tensione è tornata a salire. Intorno all’una di ieri notte ignoti hanno esploso dieci colpi di pistola calibro 7,65 in via Ferri Vecchi, alle spalle di via Duomo, senza per fortuna causare danni o feriti. Il raid è avvenuto all’altezza dell’incrocio con via de Blasiis e entrare in azione, stando a una prima ricostruzione della polizia di Stato, sarebbero stati due uomini in sella a uno scooter.

Ancora da identificare il destinatario dell’intimidazione. Nella zona vivono diversi pregiudicati di spessore, ma proprio in quella strada un’altra sparatoria era avvenuta a gennaio 2020. In quel caso l’obiettivo del raid venne identificato in Biagio Saltalamacchia, zio del presunto capozona di Montesanto, Eduardo Saltalamacchia. Secondo gli investigatori si sarebbe trattato di un messaggio al congiunto scarcerato un mese prima, il cui gruppo si sarebbe alleato da qualche tempo con i Contini, entrando in contrasto con i Mazzarella, egemoni, insieme ai Nuovi Giuliano, proprio in quella zona dei Decumani. Un copione che potrebbe essersi ripetuto la scorsa notte

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