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28 Ottobre 2022 - 08:00
NAPOLI. Condanne pesanti ma anche assoluzioni clamorose ieri alla fine del processo con rito abbreviato a carico dei componenti della confederazione tra i clan Reale-Rinaldi-Formicola, scaturito da un’inchiesta per camorra ed estorsione antecedente alla rottura dei ras del “Bronx” con i Silenzio che successivamente ne presero il posto nella zona della “Taverna del ferro”. Il boss Ciro Rinaldi detto “Mauè” ha incassato 18 anni di reclusione mentre Francesco Silenzio detto “Franco” (difeso dall’avvocato Salvatore D’Antonio) è stato giudicato non colpevole.
Così come Giovanni Tabasco e Vincenzo Marigliano, entrambi difesi dall’avvocato Mauro Zollo; Antonio Reale del ’91 detto “o’ cinese” e Vincenzo Reale, assistiti dai penalisti Leopoldo Perone e Antonio Iavarone. Assolti pure Agostino Notturno, Gennaro Reale dell’87, Pasquale Reale e limitatamente ad alcuni capi d’imputazione Ferdinando Di Pede e Tommaso Sannino. Complessivamente sono stati inflitti quasi 3 secoli di carcere: una mazzata per la camorra di Napoli est e soprattutto di San Giovanni a Teduccio.
Lunga la sfilza delle condanne (ferma restando la presunzione d’innocenza degli imputati fino all’eventuale condanna definitiva): Ferdinando Di Pede, 18 anni e 8 mesi; Gaetano Formicola, giovane ras del clan omonimo, 14; Maria Domizio, moglie del boss Ciro Formicola, 14; Giuseppe Fusaro, 14 anni e 2 mesi; Luigi Gallo, collaboratore di giustizia, 10; Ciro Grandioso, 14; Luigi Luongo, 14; Ciro Grassia, 12; Sergio Grassia, storico luogotenente del clan Rinaldi, 14; Salvatore Luongo, 14; Raffaele Maddaluno “nzalatella”, 20; Michele Minichini “a’ tigre”, 13; Gaetano Nunziato, 9 anni e 4 mesi; Salvatore Nurcaro, 8 anni; Raffaele Oliviero, 12; Giovanni Pagano, 12; Lorenzo Pianese, 18; Antonio Reale “o’ ninnillo” del ’90, 10; Carmine Reale del ’95, 10 anni e 8 mesi; Gennaro Reale del ’92, 8; Ciro Rinaldi, 18; Francesco Rinaldi, 8; Tommaso Sannino, 14; Gaetano Tabasco, 16.
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