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28 Ottobre 2022 - 09:20
NAPOLI. Una pioggia di cartelle esattoriali stanno arrivando ai cittadini napoletani. Si tratta di richieste di pagamenti per la tassa dei rifiuti e l’Imu. Probabilmente un fenomeno che si collega al Patto per Napoli che prevede la lotta serrata all’evasione. Come detto in più occasioni dal Comune di Napoli, quasi mezza città, senza distinzione di quartiere, risulta non pagare la tassa sui rifiuti.
È giusto porre rimedio per risanare le casse pubbliche e rispettare chi paga regolarmente, ma diverse di queste cartelle in arrivo sono state annullate dal giudice tributario attraverso l’impegno di “Difesa Consumatori e Contribuenti” per mancanza dei calcoli e degli atti prodomici. L'ufficio legale dell'associazione dei consumatori, attraverso il legale Cristiano Ceriello ed il presidente Pasquale Di Carluccio, confermano come da mesi ed anche negli ultimi giorni, continuano gli annullamenti delle cartelle esattoriali sui tributi locali. Ma non solo. Si entra nelle motivazioni delle sentenze per dare consigli utili ai contribuenti.
«Il Concessionario, l’Agenzia delle Entrate Riscossione, – spiega l’avvocato Ceriello – è tenuto a giustificare i precedenti atti e somme. In pratica la cartella esattoriale deve dimostrare come si arriva alla somma richiesta. Se questo non è indicato, è possibile impugnare la cartella. Lo stesso vale per gli interessi calcolati». Un tema che in questi ultimi periodi sta riguardando una grossa mole di cittadini.
«Sono centinaia di migliaia le richieste di pagamento che stanno piovendo addosso ai contribuenti – prosegue Ceriello – e specialmente in questo periodo di difficoltà economiche bisogna fare attenzione. Stanno arrivando cartelle tramite posta o attraverso la Pec ed anche più di una a famiglia. Richieste di pagamenti relativi agli anni scorsi. Ma non solo. Oltre a rifiuti e Imu, sono in arrivo anche cartelle relative a sanzioni stradali. Tengo a dire che le tasse vanno pagate ma allo stesso tempo ritengo che bisogna pagare il giusto». Attenzione è posta anche sul tema della prescrizione.
«La prescrizione è di cinque anni – chiude l’esponente di “Difesa Consumatori e Contribuenti” - ed invece in questi giorni si stanno vedendo notificare cartelle, intimazioni se non addirittura atti di riscossione per ruoli superiori ai 10 anni». Sul tema interviene anche il legale Angelo Pisani di “Noi Consumatori”: «La legge è chiara. Anche il concessionario deve rispettare le norme e rispettare i principi di trasparenza e buona fede. Molto spesso le cartelle esattoriali sono atti criptici dove le procedure non sono rispettate. Ci sono i giudici che fanno applicare la legge e danno ragione ai cittadini ma sono ancora pochi. I contribuenti non sono evasori a fronte di un sistema che non comprende il periodo attuale. I veri evasori sono gli affaristi di turno e gli speculatori. I contribuenti sono vittima di un sistema fiscale che tiene a fare cassa».
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