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28 Ottobre 2022 - 12:51
«Io sono napoletano e consapevole del fatto che la mia città è impregnata di cultura. Napoli è una delle grandi capitali culturali del mondo». Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, oggi a Napoli, sua città natale, dove ha visitato la casa di Benedetto Croce e la sede dell'Istituto italiano per gli Studi Storici.
«Croce fu il promotore, l'organizzatore del manifesto degli intellettuali non fascisti. Però Croce fu anche un profondo anticomunista». Così Sangiuliano che ha visitato la casa di Croce nel centenario della marcia su Roma.
«Croce a un certo punto polemizzò duramente con Palmiro Togliatti - ricorda -, che gli rispose: alla critica di Croce risponderemo con la critica delle armi. Secondo me, forse non tutti saranno d'accordo, Croce è anche un testimone del pensiero liberalconservatore. Conservare i valori, conservare la tradizione e la storia: ecco cosa significa essere storicisti, conservare il valore della storia perché la storia scorre e trasmette a noi il nostro essere, la nostra essenza».
Il ministro si è poi recato in visita al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
LA VISITA AL MANN. «Il valore della libertà, dell'Occidente lo si comprende molto bene in un luogo come questo perchè qui ci sono le radici della nostra storia; Giambattista Vico parlava di idem sentire comune che è base della comunità nazionale. Qui c'è tutto questo, un concentrato ricco e importantissimo del nostro idem sentire comune. Noi siamo quello che siamo per la storia che ci portiamo alle spalle. Ecco perchè amo profondamente un luogo come questo: è il più importante museo archeologico del mondo, non esistono rivali». Così Sangiuliano, al termine della visita al Mann di Napoli durante la quale è stato accompagnato dal direttore Paolo Giulierini.
Un «luogo del cuore» come lo ha definito il ministro che ha ricordato di essere nato a due passi dal Museo, in Via Foria: «Ho fatto le scuole elementari al Froebeliano, qui dietro, sulla Salita Stella e da bambino venivo portato in questo museo perchè da quando avevo 7-8 anni mi sono appassionato di storia antica. La domenica mattina venivo in questo luogo a riscontrare con la mente le testimonianze dell'antichità e confrontarle con quello che avevo letto. Pensare, ad esempio, alle guerre fra Sparta ed Atene e guardare i guerrieri che erano qui oppure alla grande romanità, all'Impero romano, a vedere le testimonianze romane che venivano da Pompei e da tutta la Campania. Poi con gli anni ho acquisito la consapevolezza dell'importanza di questo luogo».
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