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30 Ottobre 2022 - 08:45
NAPOLI. Potrebbe essere un episodio collegabile a una guerra del racket ai negozi oppure il terzo segnale in due mesi lanciato da un nuovo (vecchio) clan che avanza. Fatto sta che a Soccavo nessuno tra gli investigatori dubita più che i tre incendi dolosi scoppiati tra il 31 agosto scorso e l’altra notte siano collegati. La tecnica è la stessa e le modalità in fotocopia, così come sono identiche le risposte dei gestori degli esercizi commerciali: “mai ricevuto minacce”.
Se è vero (e al momento nulla dimostra il contrario) l’unica spiegazione possibile è che si tratti di “bussate” mirate a creare paura per poi chiedere il “pizzo” da una posizione di forza. L’ultimo allarme risale alla mezzanotte tra venerdì e sabato, quando si è sviluppato un incendio all’ingresso del negozio di parrucchiere “Lisci, ricci e capricci”, in piazza Ettore Vitale, vicino alla sede della Municipalità di Soccavo.
Sono accorsi i poliziotti di San Paolo con i vigili del fuoco ed è stata ricostruita la dinamica. I malviventi, presumibilmente in due, si sono divisi i compiti: una ha divelto la serranda in un punto mentre l’altro spargeva benzina sulla vetrata retrostante. Poi con un accendino hanno dato il via all’incendio, domato in 20 minuti, che non ha provocati danni all’interno. Sul posto è accorso anche il gestore, che avrebbe riferito agli investigatori di non aver subito minacce né richieste di “pizzo”. In precedenza nel mirino della malavita erano finiti la boutique “Carlotta” in via Stanislao Manna e il negozio di abbigliamento “Small” in via dell’Epomeo.
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