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Allarme criminalità al Vasto, petizione al Prefetto

Allarme criminalità al Vasto, petizione al Prefetto

NAPOLI. Duecento firme raccolte in un’ora per chiedere sicurezza e legalità in una zona di Napoli, quella del Vasto, dove il degrado e la criminalità hanno preso il sopravvento: a consegnate la petizione al prefetto di Napoli è stato Riccardo Guarino, presidente di Rinascimento Partenopeo.

«Le firme furono raccolte durante un presidio al corso Novara - spiega il portavoce del comitato - grazie al lavoro dei coordinatori del territorio di Rinascimento Partenopeo, quali Paolo Lopomo, Gennaro Sanseverino e il segretario cittadino Leonardo Lasala. Guarino ha rappresentato al prefetto l'idea di un presidio permanente di legalità e sicurezza nella zona Vasto-Garibaldi, evidenziando l’impegno dell’associazione divenuta punto di riferimento per le istanze di una fetta di città che non trova ascolto da parte delle istituzioni».

Un impegno che la prefettura terrà in considerazione. Il presidente di Rinascimento Partenopeo si è confrontato, infatti, anche con il vicecapo di gabinetto del prefetto, la dottoressa Ilaria Carbone, responsabile proprio di ciò che accade nella IV Municipalità: Rinascimento Partenopeo è stato invitato a partecipare al prossimo tavolo di osservazione interistituzionale che avrà ad oggetto le problematiche della zona Vasto.

«Siamo molto felici che il prefetto ci abbia ricevuto ed abbia ascoltato le nostre istanze - commenta l'avvocato Guarino - Il nostro impegno non si ferma. Ci proponiamo da tempo di essere un ponte tra i cittadini e le istituzioni, così da dare un contributo fattivo per migliorare lo stato delle cose. Siamo lieti dell'invito a partecipare al tavolo di osservazione e porteremo le nostre idee, le nostre proposte nella speranza di migliorare la vivibilità della zona».

La zona del Vasto e della Ferrovia soffre di molte criticità. Prima fra tante quella dei clochard che stazionano stabilmente davanti alla stazione ferroviaria; ma si contano anche le risse fra extracomunitari e slavi -soprattutto questi ultimi- che scoppiano per un nonnulla. «I comitati scesi in campo, in questi anni, hanno rappresentanto l’anima e la voce di chi ha sopportato situazioni al limite del sopportabile» ha sintetizzato Mariapia Locasto, residente, attivista e attiva sul territorio a contrasto dell’illegalità.

«Gli episodi dell’anziano morto di infarto alla Ferrovia davanti alla moglie dopo essere stato rapinato e della giovane poliziotta violentata da un bengalese nell’area del porto sol gli ultimi due che alzano il livello di preoccupazione sul fronte della sicurezza». Per Giuseppe Alviti attivista sindacale leader della Federazione Nazionale Lavoratori Napoli è in piena crisi ed emergenza criminalità «pertanto va subito militarizzata poichè attualmente Kabul è più sicura di Napoli».

Anche per i residenti la zona della Ferrovia necessità di un’attenzione più particolare. Per Mimmo, abitante in via Bologna «c’è bisogno di un controllo assiduo non solo per strada, ma anche nei negozi e nelle attività della zona dove troppo spesso le regole sono solo pro forma».

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