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Delitto Tortora, si pente Avventurato

Delitto Tortora, si pente Avventurato

La conferma ufficiale nella prossima udienza del processo in cui è accusato di spaccio di droga. È ritenuto insieme al fratello Bruno e a Cosimo Nicoli l’ideatore e il mandante dell’assassinio di Pasquale Tortora

ACERRA. Si è pentito Giancarlo Avventurato, ritenuto, insieme al fratello Bruno (i due nella foto) e a Cosimo Nicoli, l’ideatore e mandante dell’omicidio di Pasquale Tortora alias “’o stagnar”, ucciso con due colpi alla nuca nella tarda mattinata del 20 maggio 2020 da una coppia di sicari in trasferta, uno dei quali si è già pentito.  Ovviamente la notizia non trova alcuna ufficialità, anche perché i legali di fiducia del 35enne non hanno ricevuto alcuna revoca del mandato.

Giancarlo Avventurato, fratello minore di Giuseppe e Bruno, rinchiuso nel carcere di Viterbo, sembra aver maturato la scelta di passare dalla parte della giustizia  più o meno una settimana fa, iniziando a fare le prime dichiarazioni alla presenza del pubblico ministero in forza al pool della Dda  Giuseppe Visone.  Da fonti non ufficiali ma abbastanza attendibili, sembrerebbe che i familiari di Giancarlo Avventurato avrebbero deciso di rifiutare di entrare nel piano  di  protezione,  restando  ad Acerra.

L’ufficialità del pentimento giungerà certamente nei prossimi giorni, ovvero alla prossima udienza dibattimentale del 16 novembre (che si terrà a Nola), dove Giancarlo Avventurato è accusato di spaccio di stupefacente. Da settimane, ovvero dopo la decisione dei giudici del Riesame di confermare l’ordinanza a carico dei due fratelli Avventurato ( Bruno e Giancarlo), le voci di un possibile pentimento di uno dei fratelli Avventurato si facevano sempre più insistenti. 

In ogni modo, Giancarlo Avventurato  accusato oltre che dell’omicidio di Pasquale Tortora, anche del tentato omicidio di Rosario Soriano Esposito e di spaccio di droga  avrà 180 giorni per raccontare al pm importanti elementi investigativi sul sistema criminale acerrano, dedito da quasi un decennio oltre che allo spaccio di droga, anche alle estorsione. Non è da escludere che il neopentito sia in grado di riferire notizie anche sugli omicidi di Vincenzo Mariniello alias “’o cammurristiell” e sull’assassinio del fratello Giuseppe, ucciso fuori casa da un killer solitario, giunto sul posto su una bicicletta (forse elettrica), sorprendendo alle spalle la vittima mentre si intratteneva insieme alla figlia di fronte all’uscio della sua abitazione. 

Almeno nel merito dell’omicidio di Pasquale Tortora ’o stagnar, fratello dell’ex ras della camorra acerrana Domenico Tortora, le dichiarazioni di Giancarlo Avventurato dovranno avere sostanziosi punti di convergenza con quelle già rese dal pentito Alessio Galdiero:questi, messo alle corde ha accusato dell’omicidio di Tortora il suo compagno di “merenda” Angelo Di Palma.

Ovviamente l’esperto pm Giuseppe Visone, da tempo impegnato presso la Procura nolana, perfetto conoscitore del sistema criminale acerrano, proverà in tutti i modi ad acquisire informazioni di spessore anche sulle uccisioni di Giuseppe Avventurato e Vincenzo Mariniello.

Apparentemente i due omicidi sembrano non avere alcun punto di convergenza, ma vox populi danno per scontato che per  l’omicidio di Vincenzo Mariniello sia in qualche modo coinvolto il cartello degli Avventurato, guidato prima da Giuseppe e poi dal fratello Bruno, che dopo l’omicidio di Tortora, sembrava essere letteralmente scomparso dalla circolazione, forse preoccupato da possibili ritorsioni del cartello avversario, ovvero dei  Tortora, che hanno certamente aderenze criminali non più su Acerra, ma su Casalnuovo, dove fino a quasi un trentennio fa, comandava Pino Piscopo alias “Pinuccio “’o Metronotte”, prima uomo di Egizio e poi dei Nuzzo (Carusiello) di Acerra.

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