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07 Novembre 2022 - 09:09
Sprint della Dda, fissata l’udienza preliminare: rischiano i clan Esposito-Marsicano-Calone e Carillo-Perfetto
NAPOLI. Per oltre due anni hanno seminato sangue, terrore e un fiume di droga, tenendo sotto scacco l’intero quartiere Pianura. Con il maxiblitz messo a segno a metà luglio dalla polizia, il clan Calone-Esposito-Marsicano è stato finalmente messo all’angolo e per ras e affiliati sembra adesso profilarsi anche l’approdo in un’aula di giustizia.
La Procura distrettuale antimafia di Napoli, dopo avere notificato a settembre l’atto di conclusione delle indagini preliminari, ha ottenuto adesso la fissazione dell’udienza preliminare per oltre venti indagati accusati di aver a vario titolo preso parte al “sistema” che ha ereditato il potere criminale del clan Mele. Tra gli indagati che adesso rischiano il rinvio a giudizio figurano però anche alcuni esponenti del rivale cartello Carillo-Perfetto.
Questo, nel dettaglio, l’elenco di ras e affiliati che il 14 dicembre dovranno presentarsi davanti al giudice per le indagini preliminari: Giuseppe Bellamacina, Antonio Calone, Salvatore Calone, Vincenzo Calone, Antonio Carillo, Paolo Ciotola, Pasquale D’Anna, Fabio De Mari, Emiddio Di Matteo, Cesare Divano, Francesco Divano, Carlo Esposito, Antonio Frungillo, Gianluca Gomes, Salvatore Grillo, Antony Manuel Lopes, Angelo Marasco, Ciro Marsicano, Emanuele Marsicano, Veronica Mazzanti, Fabio Minopoli, Mattia Perfetto, Luca Salemme, Simone Trimarco e Giuseppe Zaccaria.
Toccherà adesso al collegio difensivo (avvocati Luca Mottola, Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Domenico Dello Iacono, Mauro Zollo, Raffaele Chiummariello, Carla Maruzzelli, Giuseppe Ricciulli, Gandolfo Geraci) intavolare la strategia da portare avanti in vista della decisione del gip. La quasi totalità degli imputati dovrebbe comunque optare per il rito abbreviato.
Le misure cautelari di luglio sono il frutto di indagini mirate a entrambe i clan, compiute dalla Squadra mobile della questura e coordinate dalla procura antimafia. Agli atti dell’inchiesta si possono leggere anche alcune informative dei commissariati Pianura e San Paolo, anch’esse utilizzate degli inquirenti per chiedere e ottenere i provvedimenti restrittivi.
Decisive si sono rivelate due microspie piazzate in abitazioni che servivano per incontri riservati ai Carillo da un lato e ai Calone dall’altro. I personaggi principali per la maggior parte sono già noti agli appassionati di cronaca nera e giudiziaria: Antonio Carillo con il fratello Pasquale e il giovanissimo alleato Mattia Perfetto; Carlo Esposito, Emanuele Marsicano e Antonio Calone (cugino omonimo del ras di Posillipo).
I primi dalle intercettazioni appaiono più attendisti, gli altri maggiormente uscivano in strada per scorribande armate o semplicemente in corteo per intimidire gli avversari. Teatro dello scontro spesso è stata via Evangelista Torricelli.
I provvedimenti restrittivi assemblano i risultati delle indagini avviate in seguito ai ferimenti del ras Antonio Carillo e di Lorenzo Rossetti, compiuti il 5 e 6 dicembre 2020, periodo dal quale si registra un contrasto sempre più violento. Fino ad allora grazie alla mediazione di Maurizio Legnante, “’o talebano” del rione Traiano, i due gruppi avevano trovato un equilibrio.
Le azioni delittuose si sono intensificate provocando un’accesa conflittualità, che ha portato tra le altre cose anche all’agguato ai danni del capopiazza Francesco Divano.. Fino al clamoroso sequestro di Andrea Covelli, estraneo al clan di cui faceva parte il fratello Antonio. Un delitto ancora oggi irrisolto.
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