Litigio o scontro tra Vigilia: due ipotesi su Artiano

NAPOLI. Si scava febbrilmente nei movimenti, anche attraverso i social, di Antonio Artiano (nella foto) nei giorni precedenti all’agguato subito per cercare eventuali tracce del litigio che sarebbe alla base del grave fatto di sangue. Fermo restando che questa è soltanto una delle due ipotesi al vaglio degli investigatori della Squadra mobile della Questura: la seconda resta quella dello scontro tra i Vigilia, cui era legato Fabio Volpe ferito a inizio settimana, e i Grimaldi-Scognamillo alleati dei Sorianiello.

Le due piste vengono battute con uguale intensità. Il movente personale e non la faida di camorra tra Soccavo e Rione Traiano sarebbe emerso nel corso dei primi accertamenti, presumibilmente sulla base di notizie confidenziali. A distanza di 3 giorni dal tentato omicidio di Antonio Artiano gli investigatori, guidati dal dirigente Alfredo Fabbrocini e coordinati dal vicequestore Luigi Vissichio, escludono soltanto un collegamento con la guerra di Fuorigrotta, che sembra terminata e che pure ha coinvolto diversi clan tra cui i Troncone, Sorianiello e gli Esposito di Bagnoli.

I due sicari entrati in azione l’altra sera in via Marco Aurelio, avrebbero cercato di uccidere Antonio Artiano come vendetta per un litigio pregresso, sorprendendolo mentre era in un’autovettura nei pressi di casa. Due i colpi che l’hanno centrato, per cui il 23enne nel momento in cui il giornale è andato in stampa, era ancora in pericolo di vita all’Ospedale del Mare dopo le prime cure ricevute al San Paolo.

L’ipotesi di un agguato slegato da faida riguarderebbe anche il ferimento di Luigi Amitrano detto “Hulk”, fratello di Domenico detto “Mm’ a’ puttana”, ma in questo caso gli investigatori vedono lo zampino del clan De Micco nell’ambito dei contrasti con i De Luca Bossa del lotto 0 a Ponticelli. Il ferimento, avvenuto per caso nei pressi di una scuola, potrebbe essere maturato nell’ambiente dei traffici droga nel quartiere.