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Credito e liquidità, Manzo: aiuti annullati dall'aumento dei tassi

Credito e liquidità, Manzo: aiuti annullati dall'aumento dei tassi

NAPOLI. Meno credito e a costi sempre più sostenuti. I finanziamenti delle banche crescono, ma a un ritmo inferiore rispetto a quello atteso (+0,4% rispetto all’1,2% della media registrata nell’ultimo quinquennio), fattori d’incertezza continuano a generare un clima di sfiducia nelle imprese. Per Amedeo Manzo (nella foto), presidente della Banca di credito cooperativo di Napoli, gli ultimi dati sui prestiti di fine estate rappresentano un segnale di discontinuità e preoccupazione: «Subiscono i primi effetti del rincaro dei tassi europei e, soprattutto, i timori per quelli che ancora dovranno realizzarsi».

Presidente Manzo, meno credito per le imprese e a costi sempre più alti?

«È sicuramente un momento particolare, che pone le aziende nelle difficoltà di superare gli stress dovuti prima alla pandemia, poi al conflitto e all’indebitamento che ne è seguito. Il rialzo dei tassi d’interesse sta comportando un incremento del pagamento delle rate dei mutuatari, siano essi privati che imprese. L’aspetto più pericoloso è però legato al merito creditizio. L’incremento dei tassi sta generando rate maggiori con una capacità di rimborso più severa. Che si tramuta in una maggiore difficoltà nell’accesso al credito e, di conseguenza, nel calo dei consumi».

I fattori d’incertezza stanno dunque colpendo la fiducia degli imprenditori?

«I fattori inflattivi stanno determinando disorientamento. Il risparmiatore che ha risorse sul conto corrente è preoccupato in quanto esposto alla falcidie dell’inflazione, chi ha investito in fondi comuni e gestioni patrimoniali registra perdite significative. Così come gli imprenditori, che registrano momenti di grande difficoltà».

L’intervento del Governo sulle bollette rischia di essere annullato dall’aumento dei tassi sui prestiti?

«Certo, le misure del Governo rischiano di essere annullate per l’accanimento della Bce nel rialzare i tassi e l’inasprimento delle condizioni sui mutui che si traduce nell’incremento del costo del denaro, oltre a complicare sia il rimborso dei prestiti già in atto che l’erogazione di nuovi finanziamenti».

Le risulta che si registrano disuguaglianze rispetto al credito nei vari territori della Campania?

«I criteri sono gli stessi ed omogenei. Non ci sono disuguaglianze tra Napoli e Caserta o altri capoluoghi per quanto riguarda il merito creditizio. Naturalmente la Campania risente di minori interventi da parte dello Stato, dei vantaggi competitivi riservati alle imprese del Nord sotto il profilo logistico, dei trasporti e delle infrastrutture; una carenza per le aziende che ne soffrono terribilmente e che incide anche sui loro bilanci e conti economici».

Come si sta comportando sul mercato la Bcc?

«La banca si è sempre distinta per attenzione e analisi approfondita della clientela, sia sotto il profilo imprenditoriale ma soprattutto sotto il profilo della rispondenza ai requisiti di trasparenza e legalità. Continuerà a farlo con l’azione di sostegno al territorio per il tramite di finanziamenti alle piccolissime, piccole e medie imprese, agli artigiani, ai commercianti, ai professionisti, alle startup e alle famiglie. È il modello che la Bcc si è data, che non vuole essere solo una filosofia bensì quel modello scientifico, il rating umano, che mette al primo posto la persona e il territorio».

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