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14 Novembre 2022 - 09:00
Proiettile partito accidentalmente. La lite con la fidanzata, poi la colluttazione tra componenti delle famiglie
NAPOLI. Manca poco alla soluzione del giallo del ferimento di Antonio Artiano, il figlio del ras Giovanni colpito alla testa giovedì sera in via Marco Aurelio nel Rione Traiano. Non si è trattato di un agguato di camorra e nemmeno di una vendetta a freddo per un litigio pregresso. Il 23enne sarebbe rimasto ferito durante un colluttazione tra componenti di due famiglie cui si erano aggiunti alcuni estranei.
Qualcuno era armato ed è partito il proiettile che sta costringendo il giovane a lottare contro la morte in ospedale. La svolta nelle indagini è imminente, ma con ancora un importante punto interrogativo: chi aveva la pistola? Chiarita la circostanza, il caso sarà chiuso. Le indagini sono condotte dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura, che hanno ascoltato diversi testimoni tra cui i familiari della fidanzata con la quale Antonio stava litigando.
L’incontro nella serata di giovedì, nei pressi di casa del 23enne, doveva servire a una riappacificazione ma non è andato come si sperava. Il litigio è degenerato e sono intervenuti alcuni congiunti delle 2 famiglie. Fino a quando sarebbe comparsa la pistola dalla quale è partito il colpo che ha ferito alla testa Artiano. Se l’arma era in mano a lui (ipotesi circolata nei giorni scorsi ma non confermata) e quindi il proiettile sarebbe partito accidentalmente, il reato da perseguire sarebbe porto e detenzione di pistola. Se invece, come al momento sembrerebbe probabile, era impugnata da un’altra persona scatterebbe l’accusa di tentato omicidio doloso o colposo.
All’arrivo di Antonio Artiano all’ospedale San Paolo, in via Terracina a Fuorigrotta, gli investigatori hanno pensato che il ferimento potesse essere la risposta all’agguato contro Fabio Volpe di 48 ore prima. Quest’ultimo, ferito di striscio allo zigomo e quindi sostanzialmente miracolato, è considerato vicino ai Vigilia, gruppo malavitoso di Soccavo in guerra con i GrimaldiScognamillo. Cosicché, visto che Artiano senior è ritenuto vicino a questi ultimi e in particolare al ras “Tonino o’ parente”, la pista è stata subito imboccata.
Ma dal territorio è venuta fuori la vicenda personale e pian piano i poliziotti della Mobile (con i quali hanno collaborato i colleghi del commissariato San Paolo) hanno acquisito sempre più indizi e testimonianze sulla lite improvvisa in strada. Anche i familiari della fidanzata sono stati sentiti, dopo essersi allontanati un paio di giorni dal Rione Traiano, confermando a quanto sembra i litigi tra i 2 giovani culminati nell’incontro chiarificatore di giovedì sera. Di sicuro comunque, la ragazza non ha partecipato alla colluttazione. Gli sviluppi nell’indagini quindi, sono imminenti. Ma mancando immagini di telecamere gli inquirenti prima di procedere a eventuali fermi devono acquisire altre certezze.
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