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14 Novembre 2022 - 19:59
NAPOLI. “Contro il degrado del quartiere Posillipo” è una pagina social di Fb che da tempo chiama a raccolta gli abitanti per iniziative di rivalutazione del luogo. Una sorta di “squillo di tromba” virtuale che, purtroppo, fino a questo momento almeno nei confronti degli amministratori, non ha sortito alcun vero effetto. Allora per ricordare che quando si parla di questo angolo di Napoli si stanno citando poeti e cantautori, è sceso in campo anche Ruben D’Agostino (nella foto), un artista che ha deciso di “sporcarsi le mani” mettendo in opera una serie di installazioni che riportano tutti alla realtà che stiamo vivendo. Nascono così le proteste civili e artistiche che vedono protagoniste alcune strade di Napoli.
E l’altro giorno è toccato al viale Virgilio, via Boccaccio e via Tito Lucrezio Caro, dove D’Agostino ha messo una croce su ogni tronco di pino abbattuto celebrando il cimitero dei 350 alberi morti, che non ci sono più per incuria, mancata manutenzione, indifferenza e soprattutto mancata attenzione da parte delle amministrazioni che si sono succedute. «L’abbandono di Posillipo è iniziato dalla prima Giunta di Rosa Russo Iervolino - ha detto Vanda de Lucia del comitato Per Posillipo - Da quel momento è stato un precipitare di cose e il quartiere ha raggiunto punte di incuria con l’amministrazione de Magistris, e non è che le cose vadano meglio adesso».
In questo lasso di tempo i problemi si sono sommati: strade dove i rappezzi e le buche sono diventate una costante, poca sicurezza, punti strategici e nevralgici alla mercè di pochi arroganti, spazzatura perennemente in strada e gli alberi, ovvero quello che era un patrimonio arboreo invidiabile di pini marittimi ridotto a pochi alberi rinsecchiti e non curati. «A maggio dovevano iniziare i lavori del viale principale con messa a dimora di nuovi alberi e rifacimento di strada e marciapiedi - ha ricordato Angela, una residente -Così da programma annunciato dal sindaco. Sono molto avvilita e delusa all’idea di un’altra amministrazione che non si interessa a risolvere lo stato di degrado in cui versa Posillipo». Ovviamente è sottinteso che non è iniziata nessuna ripiantumazione. Così D’Agostino ha voluto ricordare questa ferita profonda nel cuore di Napoli installando una croce bianca su ogni tronco. L’impatto è angosciante. Sembra davvero di essere in un cimitero.
«Ricordo il 2019 - ha detto Maurizio, amministratore della pagina Fb sul degrado del quartiere - in pochi giorni furono tagliati centinaia di pini tra viale Virgilio, via Manzoni, via Boccaccio e via Tito Lucrezio Caro. Negli anni successivi ne sono stati tagliati altre centinaia, fino agli ultimi 2 della scorsa settimana. Questo triangolo della morte è un disastro: strade bucherellate, marciapiedi distrutti, cantieri lasciati in strada per giorni, mesi e anni. Manutenzione del verde? Zero. Interventi di restyling e messa in sicurezza? Zero. È una situazione creata dalla giunta de Magistris e, purtroppo, in un anno e mezzo non è cambiato nulla. Anzi, la situazione è ovviamente peggiorata. Ogni tot qualche assessore annuncia finanziamenti e progetti, intanto la storia è sempre la stessa».
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