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14 Novembre 2022 - 20:11
NAPOLI. Dopo mesi di mobilitazione per l’accesso al mare libero e gratuito è stata “liberata” la spiaggia di Palazzo Donn’Anna a Posillipo aprendo un cancello che era stato arbitrariamente chiuso dal gestore di un lido. Così in questi giorni di sole per l’estate di san Martino sono stati in tanti a potervi arrivare. E con “riunioni” in riva al mare gli attivisti hanno potuto pianificare la strategia per il prossimo anno.
Perché in realtà la città vanta un mare che non la bagna. Da non poco tempo diverse spiagge libere sono recintate, chiuse da cancelli e muri. Ciò non fa altro che ridurre sempre di più questo tipo di spazio, portando abitanti e bagnati a recarsi presso spiagge private e lidi. Si pensi alla spiaggia pubblica di Donn’Anna, chiusa da un cancello le cui chiavi sono state affidate ad un privato.
Daniela Villani, ex assessore al mare di de Magistriis, spiegando le prossime attività per combattere tale fenomeno, ricorda che «ci sono diversi gruppi, coordinamenti di cittadini che hanno intenzione di recuperare gli accessi al mare. Alcuni di questi si incontreranno con la popolazione affinché nasca un’organizzazione solida sulle prossime iniziative. Bisogna accendere un faro sulle negazioni dell’apertura del mare. Le richieste – aggiunge l’ex delegata - sono quelle di pianificare un disegno organico e lavorare partendo dal basso, garantire il diritto non solo del paesaggio ma anche del mare senza cancelli. È pietoso che abbiamo solo il 30% in regione di spiagge libere e a Napoli 200 metri lineari fruibili, dato che togliendo zone molto inquinate resta pochissimo. Senza un coordinamento ed in mancanza di luoghi di confronto non si possono raggiungere traguardi ambiziosi».
Un problema, quello della cooperazione, che sembra interessare non solo Napoli. Luci e ombre, invece, caratterizzano le dichiarazioni di Giuliano Esposito, attivista, che ha tenuto a precisare come: «Posillipo sembri un Principato. Pensiamo alla spiaggia delle Monache, dove si deve passare per un condominio per accedere al mare. È una situazione che deve essere gestita diversamente. Verranno pubblicati dei video per far capire meglio la situazione. Sono previste delle riunioni – aggiunge Esposito – con i comitati di Napoli est, per allargare la protesta e coinvolgere quanta più gente possibile. Purtroppo, però, dai piani alti ci sono pochi progetti. Dal canto nostro, ci concentreremo per avere l’anno prossimo spiagge in più».
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