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15 Novembre 2022 - 07:30
NAPOLI. Escalation di sangue e piombo alla Torretta di Chiaia, i venti di guerra non vanno giù ai piani alti dell’Alleanza di Secondigliano e tra i vicoli del Vasto scatta il summit tra ras per stoppare lo spauracchio di una nuova guerra di camorra: uno scenario, quest’ultimo, che finirebbe per attirare ancora di più l’attenzione delle forze dell’ordine, rallentando gli affari criminali, in particolare lo spaccio di sostanze stupefacenti. È questo l’ultimo, clamoroso retroscena al quale stanno lavorando gli investigatori ai quali sono state affidate le indagini sul ferimento del capozona Massimo Laviano, alias “Terremoto”, parente acquisito del boss Fausto Frizziero. L’inchiesta sul caso è ancora in una fase embrionale e ad oggi gli autori dell’agguato ai danni di Laviano non sono stati ancora individuati. Le cattive notizie non sono però finite qui. Stando a quanto rivelato agli inquirenti da alcune voci confidenziali, il ferimento di “Terremoto” sarebbe stato preceduto, appena ventiquattro ore prima, da un altro raid. A finire nel mirino dei sicari sarebbe stato in quel caso un giovane esponente del gruppo Cirella: l’imboscata, che sarebbe scattata in via Camillo Cucca, nel cuore della Torretta, non sarebbe però andata a segno in quanto la pistola impugnata dai killer si sarebbe inceppata all’ultimo secondo. Gli investigatori sono quasi certi che esista un collegamento tra i due episodi, che rientrerebbero nella recentissima offensiva ai danni del neonato cartello Frizziero-Piccirillo-Cirella. I sospetti delle forze dell’ordine si stanno quindi concentrando sulle mosse del rivale gruppo Strazzullo che, spalleggiato da un manipolo di giovanissimi mianesi con aspirazioni da ras, starebbe seminando il panico tra i vicoli a ridosso della Riviera di Chiaia. Al ferimento di Laviano non ha però fatto seguito alcune reazione e il motivo è presto detto. Stando ad alcuni, accreditati rumors investigativi, l’Alleanza di Secondigliano, in particolare il clan Licciardi della Masseria Cardone, all’indomani dell’agguato ai danni di Laviano avrebbe convocato in un appartamento al Vasto i vertici del cartello FrizzieroPiccirillo-Cirella, ordinando l’immediato stop delle ostilità. Un input che i ras della Torretta avrebbero recepito senza battere ciglio e infatti da quel giorno non sono state più registrate sparatorie in zona. Proprio in merito al ferimento di Massimo Laviano è però emerso un ulteriore giallo: il 50enne - ma si tratta di una circostanza ancora al vaglio degli inquirenti - non sarebbe stato gambizzato in via Arco Mirelli, come riferito dalla vittima stessa ai carabinieri, bensì nella zona di Secondigliano: un “dettaglio” sul quale le forze dell’ordine sperano di fare chiarezza in tempi ragionevolmente brevi. Quanto al movente dell’ultima escalation di sparatorie e ferimenti, lo scontro tra i due cartelli sarebbe stato innescato dalla reciproca volontà di assumere il controllo dello spaccio di droga: attività che, con la chiusura delle vecchie “piazze” su strada, avviene ormai quasi esclusivamente su appuntamento.
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