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15 Novembre 2022 - 07:45
NAPOLI. La certezza non si avrà mai, ma la sparatoria notturna di inizio novembre contro una Fiat “Idea” parcheggiata in via Teano altro non era secondo alcuni investigatori che un agguato fallito contro Pasquale Angellotti. La notizia, proveniente da fonti confidenziali, potrebbe avere fondamento visto che venerdì scorso due sicari in auto lo hanno ucciso in via della Liguria. Evidentemente “Linuccio ’o cecato” era entrato nel mirino del gruppo di “Miano di sotto”, descritto in ascesa e intenzionato a controllare non soltanto l’intero rione ma anche Chiaiano, Piscinola e Marianella. In ballo ci sono i traffici di droga e le estorsioni, business spesso sottovalutato nelle analisi degli esperti. Eppure floride attività commerciali esistono anche nelle zone periferiche. Gli spari contro la Fiat “Idea” fin dal primo momento hanno lasciato perplessi gli investigatori. Il proprietario, un incensurato senza alcun legame con la criminalità organizzata, ha raccontato di non aver mai subito minacce e in nessun momento c’è stato il sospetto che non dicesse la verità. Poi è spuntata la pista dell’agguato fallito e ora, alla luce delle voci del territorio e degli eventi, effettivamente può darsi che quella notte proprio Pasquale Angellotti sia sfuggito all’agguato. I carabinieri accorsero a via Teano dopo varie segnalazioni al 112 e rilevarono che la Fiat “Idea” parcheggiata in strada era stata sforacchiata da almeno tre proiettili, i cui bossoli sono stati trovati a terra. L’esecutore materiale era in compagnia di un complice in sella a uno scooter. Delle quattro guerre di camorra in corso attualmente a Napoli città la più preoccupante è proprio quella in corso a Miano, dove secondo gli investigatori i gruppi “Ncopp” e “Abbasc” hanno ricominciato a darsela di santa ragione come ai tempi dei Cifrone contro i Balzano, ai cui capi ora detenuti sono subentrati altri ras in qualche caso loro parenti. Pasquale Angellotti, ucciso venerdì pomeriggio, stava riorganizzando il clan di “Miano di sopra” con nuovi innesti e suoi fedelissimi e probabilmente rappresentava un problema per i nemici di camorra in fase espansionistica. C’è infatti in ballo per i traffici di droga e le estorsioni, e su ciò concordano investigatori in toto e inquirenti, anche il controllo di Chiaiano, Marianella e Piscinola: un territorio vasto e fruttuoso. L’allarme è alto a Miano pure tra gli abitanti, tant’è vero che le forze dell’ordine hanno notato una sorta di “coprifuoco” serale dopo che sarebbero stati visti girare dei malavitosi armati in moto. Personaggi locali e quindi probabilmente conosciuti mentre non risulterebbero interessi di clan di altri quartieri in zona. In questo contesto “Linuccio ’o cecato” quattro giorni fa è stato attirato in una trappola, recandosi da solo nella parte vecchia di Miano. In viale della Liguria, strada stretta a senso unico e perciò adatta a un agguato, lo aspettavano i sicari a bordo di una Lancia “Y’ poi bruciata, che avrebbero agito con l’appoggio di una motocicletta. Nel momento in cui è scattata la trappola mortale Pasquale Angellotti si trovava invece a bordo di una Fiat “500” nera.
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